Mercoledì 24 Aprile 2024

Allarme ragno violino, l'estate degli insetti

Sempre più diffuso in Italia, il suo morso è indolore ma pericoloso. Ultimo caso a Parma

Ragno violino

Ragno violino

Febbre alta e una profonda infiammazione: è quanto sofferto da una ragazza di 28 anni residente a Collecchio, in provincia di Parma, per essere stata morsa da un ragno violino, uno dei più velenosi in Italia, mentre stava tranquillamente prendendo il sole. Inizialmente la ragazza non aveva fatto caso alla puntura ma una volta rientrata a casa si è accorta del forte arrossamento nella zona del morso e ha cominciato ad avere febbre alta. Così soltanto dodici ore più tardi la giovane sì è recata al Pronto soccorso ospedaliero dove è stata visitata. Qui i medici sono intervenuti immediatamente asportando la sacca di veleno iniettato dal ragno. Al termine le hanno dovuto praticare anche due punti di sutura e dopo due giorni le è stata definitivamente pulita la ferita. Il ragno violino presente un po’ in tutta Italia, è di piccole dimensioni (arriva a 4-5 centimetri contando anche le zampe) ed è abbastanza schivo, ma molto velenoso. Spesso si nasconde in scarpe e altri luoghi chiusi, così da rendersi invisibile all’uomo. Il suo morso è indolore e questo è il motivo per cui la vittima spesso si accorgere di essere stata colpita dal veleno dopo diverso tempo dal morso, cioè quando l’infiammazione è già in atto e con l’insorgere delle prime complicazioni per l’organismo, come è accaduto alla ragazza di Parma.

Previsioni meteo, weekend di fuoco. Martedì, via ai diluvi: ecco dove

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Una pazza stagione - di Vicenzo Pardini

Abbiamo un’estate insolita e anche muta; le cicale non hanno infatti ancora preso a cantare, privandoci di quell’armonia cara alla letteratura, dove questo insetto ha dato immagine e volto a tante storie. Il loro canto iniziava all’alba e, spesso, continuava fin dopo il tramonto, arrivando fin dentro le città. Il loro silenzio ha aggiunto una nota di malinconia e di solitudine alle nostre giornate, togliendo alla canicola una delle sue millenarie consuetudini. Con loro sono in silenzio pure i grilli, il cui brusio sembrava dare lena alle lucciole e vigore agli usignoli; molti di essi giungevano ad essere presenti fino alle soglie delle abitazioni di campagna. Alla sorta delle cicale, sembrano scomparsi. Bene non va nemmeno alle api.

L’evolversi di una primavera climaticamente instabile, le ha messe in difficoltà non fornendogli quei fiori a cui erano solite attingere il polline. Quasi come avessero voluto esprimere un disperato atto di protesta, molte hanno sciamato. Apicoltori e vigili del fuoco si sono prodigati a recuperarle, ridandole un alveare e del cibo.

Gli insetti ci hanno di gran lunga preceduti nella storia del mondo. Molti di loro, nonostante l’inquinamento, continuano a resistere e a prosperare. Sanno modificarsi e adeguarsi in maniera di sicuro intelligente, altrimenti sarebbero scomparsi.

Infatti se cicale, grilli e api ci tengono col fiato sospeso per la loro sorte, non va così per zanzare, sempre più numerose e aggressive anche perché scarseggiano i pipistrelli, per i ragni compreso il violino, e per gli ultimi arrivati: i terribili calabroni giganti asiatici che in Giappone mietono ogni anno dalle 20 alle 40 vittime; dotati di un pungiglione lungo circa 6 millimetri, si dice che diano un dolore simile a quello di un chiodo che si conficchi nella carne con un colpo di martello. Sono arrivati non si sa come, forse portati da qualche nave, oppure semplicemente volando spinti dall’istinto di colonizzare nuovi spazi.

Fatto sta che ci sono ed è bene saperlo per premunirsi. Hanno forma e colore analoghi assai simili a quelli delle api, ma con sfumature più accentuate. Non bastasse, sebbene da noi monitorato da ben 100 anni, si è risvegliato, dal suo torpore, il ragno violino. Diciamo questo perché è un insetto assai schivo, che evita l’uomo, ma non esita a colpirlo se si sente minacciato o in pericolo. Come avvenuto alla giovane che ha aggredito ieri a Parma, può accadere di trovarlo in giardino e in casa.

Ha le zampe lunghe quattro, cinque centimetri e il corpo giallognolo e a forma, appunto, di violino. All’opposto del suo congenere, che conta otto occhi, lui ne ha sei. Il suo morso è indolore, ma può dare serie conseguenze, quindi, avutane contezza, è bene rivolgersi, subito, al medico. Gli insetti, un mondo a noi parallelo, che dovremmo conoscere meglio.