Martedì 30 Aprile 2024

Quelli che... commentano qualsiasi cosa

Giorgio

Comaschi

Il commento per forza. Ci si sente in dovere di farlo, sempre e comunque. I social hanno innescato anche questo fenomeno. Uno può scrivere (scusate, adesso bisogna usare il termine "postare") qualsiasi cosa, di qualsiasi genere, da "Cominciano ad allungarsi le giornate", a "Certo che le squadre italiane…", da "Sì, ma Salvini a che gioco gioca?", a "Mi è venuta una gran nostalgia di Pippo Baudo", che immediatamente, o comunque nel giro di pochi minuti, appariranno i primi commenti.

Difficile che uno legga e basta, o che si limiti a mettere "mi piace", con quel pollicione blu che ormai ha fatto epoca e da cui dipendono tutti, il famoso "like". No, deve intervenire. Per dire che è d’accordo, che non è d’accordo, per cercare la battuta che fa ridere per forza (i social sono zeppi di cabarettisti), per fare complimenti finti o per irritare chi ha scritto il post, provocandolo a morte. E lui ci casca. Subito risponde piccato e partono sproloqui e deliri con offese da bettola olandese.

Ognuno, ogni giorno, fa l’editoriale di se stesso. Con presunzioni planetarie. E solo certezze. "Tizio fa schifo", "Caio non capisce niente", "Tizia è brutta", "Caia si è rifatta", eccetera. Foto di cibi subito commentate: un piatto con una sbobba di rimasugli e commento sotto: "Buono! Mi fa venire l’acquolina". Foto di piedi incrociati con lo sfondo del mare e commento: "Che fortunello, vorrei essere lì".

Il grande carrozzone globale. Tutti in viaggio verso le supercertezze. Non è più: "L’ha detto la televisione", ma: "L’ha detto Facebook". Volete un’iniezione di fiducia? Fatevi una foto, di profilo, al tramonto e, anche se siete un "tegame", leggerete subito sotto: "Sei bellissima", "Sei bellissimo", "Stupenda", "Sei meravigliosa", "Chi è che ha preso le stelle e le ha messe nei tuoi occhi?".

Ci si gonfia come dei tacchini e si va via tutti contenti. Poi, dietro. L’angolo, il dubbio: "Ma sarà poi vero?". E subito dopo: "No, no è vero. L’han detto quelli di Facebook!".