Sabato 4 Maggio 2024

Pasolini e il mistero dei 3 Dna: "Riaprite le indagini sull'omicidio"

L'istanza depositata in procura a Roma per far luce sul delitto avvenuto a Ostia il 2 novembre 1975

Roma, 3 marzo 2023 -  Pierpaolo Pasolini torna a far parlare le cronache giudiziarie. È stata appena depositata in Procura a Roma una istanza per chiedere la riapertura delle indagini sull’omicidio, avvenuto ad Ostia il 2 novembre 1975.

Nell’istanza, redatta dall’avvocato Stefano Maccioni, a nome del regista David Grieco e dello sceneggiatore Giovanni Giovannetti, si chiede di verificare a chi appartengano tre Dna individuati dai carabinieri del Ris nel 2010 sulla scena del crimine.

Pier Paolo Pasolini venne ucciso a Ostia il 2 novembre 1975
Pier Paolo Pasolini venne ucciso a Ostia il 2 novembre 1975

"Ci spieghino il mistero dei 3 Dna"

"Quella notte all’Idroscalo di Ostia Pino Pelosi non era solo - spiega l’avvocato Maccioni - ci sono almeno tre tracce, tre ‘fotografie’ di persone e ciò giustifica il perché, dopo quasi 50 anni, è ancora possibile arrivare ad una verità giudiziaria. Una verità che si baserebbe su dati scientifici, sulla presenza di tre Dna: da qui si deve partire per svolgere le indagini per accertare a chi appartengono".

Pasolini, Pelosi e il testimone chiave Ubaldo de Angelis

"Il testimone chiave, io lo dico sempre, già dal 2015, era il proprietario del bar in via Chiabrera 122, Ubaldo de Angelis, dove la banda della Magliana si riuniva. E quindi il testimone chiave è proprio Ubaldo de Angelis, il quale fuga qualsiasi dubbio sul fatto che Pelosi sia stato al Biondo Tevere con Pier Paolo Pasolini quella notte. Ma noi sappiano che il proprietario del Biondo Tevere (Vincenzo Panzironi, ndr) descrive il ragazzo che era a fianco e insieme a Pasolini come un ragazzo avente i capelli biondi e lunghi. Noi abbiamo sempre detto che non era possibile che fosse Pino Pelosi che aveva capelli ricci e mori e quindi era evidente": così Stefano Maccioni. 

La foto misteriosa

"Chi era quel ragazzo biondo con i capelli lunghi - si chiede il legale - e perché la foto firmata da Vincenzo Panzironi (proprietario del ristorante Al Biondo Tevere, ndr) al riconoscimento di quel ragazzo non è mai stata trovata? É stata trovata la foto firmata da Ubaldo de Angelis per il riconoscimento di Pino Pelosi, una foto fatta e difficilmente poteva essere in possesso della polizia a quell’ora, alle ore 17 del 2 novembre era già in possesso della polizia, quando Pino Pelosi confessa l’omicidio qualche ora prima. Questa è una foto di Pino Pelosi fatta in centro a Roma appoggiato a un alberello e francamente non ci giustifichiamo come la polizia potesse avere quella foto".

"Le indagini sono state parziali"

Nella prima indagine questo si è fatto in modo parziale - si spiega - vennero esaminati circa 30 Dna ma oggi è tempo di fare verifiche più diffuse tenendo presenti anche le dichiarazioni di Maurizio Abbatino, esponente della Banda della Magliana, che alla Commissione Antimafia dà una giustificazione sul perché Pasolini si recò all’Idroscalo di Ostia: non era lì per consumare un rapporto sessuale occasionale con Pino Pelosi, con il quale lo scrittore aveva una relazione, ma per riottenere le pizze di ‘Salò, le 120 giornate di Sodoma’ che gli erano state sottratte e a cui teneva tantissimo".

Per Maccioni, Grieco e Giovannetti, Pasolini venne "attratto in una trappola e lì venne aggredito a morte. Nell’istanza di centinaia di pagine forniamo molti elementi, tante tessere che i magistrati devono mettere insieme".