Domenica 13 Luglio 2025
REDAZIONE CRONACA

Funerali di Paolo Villaggio, l'addio di 'Mariangela' e 'Pina'

Alla Casa del Cinema di Roma cerimonia laica con familiari e amici. Poi la proiezione del primo Fantozzi

Plinio Fernando e Milena Vukotic ai funerali laici di Paolo Villaggio (Ansa)

Roma, 5 luglio 2017 - Un funerale tutto laico, all'insegna dell'amarcord e del sorriso. Chiusa la camera ardente in Campidoglio, la Casa del Cinema di Roma ha ospitato l'ultimo saluto di Roma a Paolo Villaggio. Poco prima delle 18 il feretro è arrivato nel teatro intitolato a Ettore Scola, dove amici e parenti si sono riuniti per ricordare l'attore genovese. Il modo migliore per omaggiare Villaggio, che era ateo e temeva la morte. E la esorcizzava, con la migliore arma: l'ironia.  "Se devo avere un funerale in chiesa, lo voglio a San Pietro", diceva al figlio Pierfrancesco. Sarebbe stato felice di una giornata come quella di oggi, piena di gente, e ricordi. Perché la sua paura più grande era quella di essere dimenticato. 

SULLE NOTE DI DE ANDRE' - La cerimonia si è aperta sulle note di Carlo Martello, canzone che Villaggio aveva scritto con De Andrè. Poi, sempre in sottofondo, la registrazione audio di alcuni sketch più famosi dei film di Fantozzi. A un certo punto è risuonata la voce dello stesso Villaggio nell'ultima intervista concessa a Mario Sesti: "Per fortuna Fantozzi è stato anche un terapeuta liberando gli italiani da quella cultura consumistica, delle settimane bianche e dello spendere a tutti costi per essere felici. Lui faceva le vacanze e tornava infelice. Così molti italiani capirono, forse per la prima volta, di non essere dei fenomeni così isolati quando le loro vacanze erano tragiche". Parole che hanno introdotto la proiezione in forma integrale del primo film della saga. 

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Paolo Villaggio e 'Carlo Martello', la canzone scritta per De André

MARIANGELA FANTOZZI - In platea i figli Pierfrancesco ed Elisabetta e centinaia di persone: tra loro l'ex sindaco di Roma Walter Veltroni, i registi Ricky Tognazzi (autore di un lungo e sentito ricordo: "Mi diceva sempre bisogna morire prima dei Tg delle 20"), Lina Werthmuller, Carlo Vanzina e Neri Parenti, e tanti artisti tra cui Massimo Boldi, Renzo Arbore, Simona Izzo. E alla Casa del cinema non povevano mancare gli amici del set. Uno su tutti Plinio Fernando, che a lungo ha interpretato Mariangela, figlia 'mostruosa' di Fantozzi: "E' stato un grande artista, mancherà al cinema", dice Fernando che invita "a pensare anche alla famiglia" di Villaggio. Con lui Milena Vukotic, per anni 'Pina' la moglie remissiva del ragioniere, che ha voluto ricordare come "se oggi incontro per la strada persone che mi sorridono e mi offrono un gelato lo devo sicuramente a Paolo". Veltroni lo ha invece paragonato a Chaplin, Keaton, Allen, "artigiani geniali di vite inventate o rubate".

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ARBORE, GHEZZI E MONTEZEMOLO - "Un intellettuale vero, un grandissimo attore - ricorda Renzo Arbore, tra i primi ad arrivare - Era geniale e sono contento che la stampa abbia riconosciuto la sua grandezza". Al teatro c'è anche Dori Ghezzi, la moglie di De André, con cui Villaggio ebbe un rapporto speciale: li legava l'amicizia e la passione per la musica che diventò anche collaborazione. "Paolo e Fabrizio si ritenevano dei grandi cialtroni, non si rendevano nemmeno conto di essere arrivati a fare cose tanto geniali". Anche Luca Cordero di Montezemolo ad omaggiare l'"amico con cui ho passato momenti molto belli della mia vita, che ha saputo interpretare in modo magistrale lo stato d'animo di molto italiani". 

Così Paolo Villaggio immaginava la sua morte

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LA CAMERA ARDENTE - Familiari e amici di una vita, attori e registi, ma anche fan con cartelloni, tra maglie della Sampdoria, di cui Villaggio era tifosissimo: in tanti hanno preso parte oggi alla camera ardente, allestita nella sala della Promoteca in Campidoglio. Ad omaggiare il collega, c'erano Lino Banfi ("Nel mondo del cinema Paolo ha lasciato un segno indelebile"), Enrico Montesano, Paolo Sorrentino, i registi Neri Parenti, Maria Sole Tognazzi.

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Tra i politici in prima fila Beppe Grillo e Davide Casaleggio, per cui Villaggio nutriva simpatia, seppur mantenendo intatta la sua intelligenza critica. "Tutto questo gli sarebbe piaciuto", ha detto Pierfrancesco Villaggio. "Lui mi ha sempre detto: la vera sfortuna sarebbe morire durante i mondiali perché non mi si fila nessuno", ha raccontato oggi il figlio con parole che strappano ancora una volta una risata a chi le ascolta. 

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VIDEO Paolo Villaggio, le 5 scene cult di Fantozzi

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