L’orso che ha ucciso Andrea Papi è JJ4, tre anni fa aggredì due cacciatori nella stessa zona. In centinaia ai funerali del runner

E’ un esemplare femmina di 17 anni, già tra i plantigradi ‘condannati a morte’ dalla Provincia di Trento. A Caldes l’ultimo saluto al 26enne

Trento, 12 aprile 2023 – È stato individuato l’orso che mercoledì scorso ha ucciso Andrea Papi. Si tratta di un esemplare femmina – nome JJ4 –, riconosciuta inequivocabilmente grazie ad analisi genetiche condotte su un campione di pelo lasciato sul corpo del runner 26enne aggredito nei boschi di Caldes, in Trentino, mentre si allenava. Era tra i tre orsi già ‘condannati a morte’ dalla Provincia per precedenti aggressioni all’uomo. Il profilo genetico rilevato in laboratorio dalla Fondazione Edmund Mach di San Michele all'Adige è stato confrontato con quelli inseriti negli anni nei database del Corpo forestale. E c’è un ‘match’, cioè una corrispondenza tra il materiale genetico trovato sul cadavere di Papi e uno di quelli archiviati, che appartiene appunto a un plantigrado femmina ai tempi battezzato con la sigla JJ4.

Intanto il governo e la Provincia autonoma di Trento trattano i primi provvedimenti che vanno dall'abbattimento di orsi 'problematici’ e dai trasferimenti di massa agli spray anti-orso per i forestali e i poliziotti.

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Un'orsa con i cuccioli (Ansa)
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I funerali di Andrea Papi: in centinaia a Caldes

Mercoledì scorso Papi era uscito di casa alle 16 diretto verso il monte Peller, intorno alle 17 è arrivato a malga Grum, a 1.525 metri di altitudine, dove ha girato un breve filmato per poi pubblicarlo sul profilo Instagram. Nella discesa, forse intorno alle 18, l’incontro fatale. 

Oggi a Caldes era giorno di lutto per i funerali. Le esequie si sono tenute all'interno della piccola chiesa di San Bartolomeo dove sono potuti entrare solo i genitori, Franca e Carlo, la sorella Laura, la fidanza Alessia, i parenti più stretti e gli amici. Ma fuori c’era tutta la Val di Sole: come previsto in Paese sono arrivate centinaia di persone. All'esterno della chiesa sono stati allestiti altoparlanti e un gazebo, con un pannello azzurro dove la gente ha potuto lasciare un messaggio per Andrea. 

"Andrea aiutaci a trovare dentro di noi il perdono, il perdono per chi non riesce a chiedere umilmente scusa del proprio operato, il perdono per le cattiverie inaccettabili in questo momento. Questo perdono è troppo grande per noi", ha detto il padre di Andrea, Carlo Papi. "Ci hai dato tante gioie, tante soddisfazioni, sei sempre stato un ragazzo solare ed educato, ricco di entusiasmo, riempivi la vita di chi ti stava intorno". "Oggi per noi le notti sono lunghissime, piene di ricordi, di angoscia e di rabbia, rabbia verso chi non ha agito prima, rabbia perché si poteva evitare e ora non si può tornare indietro ma non siamo gli unici a non poter dormire notti tranquilli". Poi l'accusa: "Chi ha la responsabilità di quanto accaduto non può dormire sonni sereni, mi rivolgo a qualcuno qui dentro: se qualcuno ha fatto degli errori, per cortesia, faccia un passo indietro, si tolga la corona e dica 'Mea culpa'".

"La nostra natura fara' sempre parte della mia vita. Hai lasciato dentro di me un vuoto incolmabile ma anche un legame cosi' speciale che vive e non mi lascerà mai. Noi ci siamo scelti, ma ora sei davvero uno spirito libero: corri più lontano che puoi ma non abbandonarmi mai. Ciao Andre, ti amo all'infinito e oltre", queste le parole della fidanzata, Alessia Gregori.

Runner morto: in centinaia a Caldes per l'ultimo saluto (Ansa)
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La storia di JJ4

La LAV (Lega anti vivisezione) racconta la storia di JJ4, orsa di 17 anni che nel 2020 si era “scontrata” con due cacciatori usciti dal sentiero battuto, sempre sul monte Peller. Il plantigrado è nato in Trentino da due esemplari provenienti dalla Slovenia, Joze e Jurka, rilasciati tra il 2000 e il 2001, nell'ambito del progetto Life Ursus. Dopo il ferimento di padre e figlio, il presidente della Provincia Fugatti aveva emesso un’ordinanza di abbattimento, poi annullata dal Tar dopo il ricorso dell’associazione ambientalista. E’ stata dotata di radiocollare, che tuttavia al momento è scarico e non trasmette più i dati relativi agli spostamenti dell'esemplare.

La Lav si è proposta di portare in salvo l'orsa, ufficializzando la proposta al governatore del Trentino, che ha già firmato l'ordinanza di abbattimento dell'esemplare. L’associazione animalista riferisce di aver trovato un luogo sicuro dove portare Jj4 ed evitarle così l'uccisione. Si tratta di un rifugio che si è già reso disponibile ad accogliere immediatamente l'orsa. 

Gli appelli degli animalisti

"Alla famiglia di Andrea Papi, di cui oggi si celebrano i funerali, va tutta la nostra solidarietà, che non può lenire un dolore immenso. Ma diciamo no a vendette e rappresaglie contro gli animali, no ad abbattimenti e deportazioni degli orsi decise sull'ondata emotiva di una terribile tragedia e nel clima surriscaldato della campagna elettorale per le provinciali". Così si esprime, in una nota, la Federazione italiana associazioni diritti animali e ambiente, che raggruppa - oltre alle fondatrici Enpa, Lav, Leidaa, Lndc e Oipa - circa 80 organizzazioni italiane di protezione animale. La Federazione ha chiesto al ministro dell'Ambiente di partecipare al 'tavolo di confronto tecnico' istituito ieri con Ispra e Provincia di Trento, per valutare come "proseguire l'originario progetto di reintroduzione dell'orso nell'arco Alpino, intervenendo sulle criticità che nel tempo si sono verificate".