Mercoledì 24 Aprile 2024

Ora Kiev vuole i nostri super-lanciarazzi

A giorni il nuovo decreto per le armi all’Ucraina. Zelensky chiede quelle a lunga gittata che possono colpire fino a 7080 chilometri

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Armi sì, armi no all’Ucraina. Il dilemma che ha fatto vacillare il governo e strappato i 5 Stelle è finito con la continuazione del solco tracciato dal premier. Indietro non si torna. Nel giro di qualche giorno il testo del nuovo decreto sarà licenziato e subito dopo si passerà alla nuova fornitura di materiale bellico che dovrebbe replicare in parte i precedenti pacchetti. Il ministero non ha reso nota la lista delle dotazioni pro Kiev, ma l’esercito ucraino ha più volte dichiarato (e illustrato) il sistema di artiglieria pesante FH70 già inviato dall’Italia. Si tratta di un pezzo trainato dai camion che una volta sganciato ha una mobilità limitata ed è azionato con un motore del Maggiolone, la mitica Wolkswagen anni Settanta.

Si tratta di bocche da fuoco da 155 millimetri, con gittata fino a 25-30 chilometri. Gli ucraini hanno anche pubblicato alcuni video di questi semoventi. Il governo però sta cercando di accogliere la richiesta di Kiev di artiglieria a più lunga gittata (70 chilometri). Potenzialmente l’Italia è in grado di inviare qualche pezzo di Mlrs (Multiple Launch Rocket System), lanciarazzi multiplo molto potente. Tra il materiale già spedito e in via di replica figurano circa 200 lanciarazzi. In gran parte si tratta di C-c Mk72Law, costruiti negli States. Poi ci sono missili anticarro del modello Milan, il cui nome non c’entra con i campioni d’Italia: è l’acronimo francese di Missile d’Infanterie Léger Antichar.

Nell’elenco secretato da Difesa e Copasir figurano un grosso quantitativo di mitragliatrici leggere MG 7.62. Si tratta di un’ arma automatica in dotazione ai soldati italiani dal 1959 "con una celerità di tiro di 750-900 colpi al minuto", come spiega il sito dell’esercito. Nel pacchetto dovrebbero esserci anche le mitragliatrici 12.7 Browning, "arma molto versatile". L’aiuto bellico italiano prevede anche sistemi di difesa aerea Stinger, munizionamento di artiglieria, mine anticarro, fucili mitragliatori. In più, sono stati inviati cingolati M130 per trasporto truppe, veicoli Lince con blindatura anti-mine. Oltre alle armi abbiamo inviato sistemi di comunicazione, giubbotti antiproiettile, razioni K. Negli ultimi giorni sono arrivati in Ucraina dalla Germania 7 obici semoventi 2000. Seguiranno a breve 40 carri antiaerei Gepard con munizioni, 54 blindati M113 per le truppe, 10 cannoni anti drone, 6 milioni di munizioni, un sistema antiaereo Iris Th SLM.

Gran parte delle forniture italiane arriva in un hub segreto in Polonia da dove poi vengono smistate in diversi punti del confine. Da un momento all’altro inoltre l’Italia, nell’ambito degli accordi Nato, invierà un contingente di soldati (Decreto missioni) in Bulgaria e Ungheria, mentre un battaglione di bersaglieri è già schierato in Lettonia. A guardia dei confini Est l’aeronautica è operativa con base a Costanza con velivoli Eurofighter e Tornado. Dall’inizio della guerra l’Italia pattuglia i confini Est anche con alcuni sofisticati "aerei spioni" Gulfstream, acquistati da Israele, in grado di leggere con precisione ogni movimento di uomini e mezzi sul terreno per centinaia di chilometri. Sono in pratica centrali di intelligence volanti.

Beppe Boni