Venerdì 26 Aprile 2024

Ora c’è Draghi a mediare: "Presto vedrò Putin"

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Mario Draghi dopo aver raddrizzato l’Italia, tenta la missione internazionale: mediare tra Usa e Russia, raffreddando la tensione sull’Ucraina ed evitare la guerra. Ma mostra anche un certo timore per l’evoluzione della situazione. "Il presidente Zelensky ha chiesto la possibilità di parlare con Putin e ha chiesto se l’Italia potesse aiutarlo, non sarà facile ma l’obiettivo è quello: Putin e Zelensky devono mettersi seduti a un tavolo – ha spiegato il presidente del consiglio italiano al termine della riunione informale dei membri del Consiglio europeo a Bruxelles –. La situazione al confine ucraino è quella che era qualche giorno fa, questi episodi che sembravano annunciare una de-escalation non sono al momento presi seriamente. Quindi dobbiamo rimanere pronti a ogni eventualità". E ha proseguito: "A giorni potrei incontrare Putin, stiamo organizzando questa visita. Ma occorre dire chiaramente, fin dall’inizio, che noi non possiamo rinunciare a quelli che sono i principi fondanti dell’Alleanza atlantica. In questa crisi dobbiamo riaffermare la nostra unità e questo è, forse, il fattore che ha più colpito la Russia. Inizialmente ci si poteva aspettare che ci fossero posizioni diverse, invece nel corso dei mesi non abbiamo fatto altro che diventare sempre più uniti: tantissimi Paesi e non solo l’Occidente".

Sempre ieri il ministro italiano degli Affari Esteri, Luigi Di Maio, ha incontrato a Mosca l’omologo russo Sergej Lavrov: "Alla luce di quanto riferitomi martedì a Kiev dal ministro Kuleba e oggi (ieri, ndr) dal ministro Lavrov, c’è la disponibilità da entrambe le parti a trovare una soluzione diplomatica". Più rigido Lavrov, che ha parlato di "terrorismo informatico e propaganda di alcuni Paesi occidentali sulla presunta invasione dell’Ucraina da parte della Russia, l’escalation è una loro invenzione e non ho parole per definire questo comportamento". Poi ha aggiunto: "Le sanzioni non possono essere varate se almeno un Paese sarà contrario e io non credo che l’Italia sia interessata a fomentare la tensione. Vediamo che segue la tradizione della sua diplomazia: non minaccia in continuazione, non promette punizioni, ma cerca soluzioni. Apprezziamo il ruolo che l’Italia svolge nel Consiglio Russia-Nato o nell’Osce, dove si pronuncia per il dialogo costruttivo, e non condivide la posizione di chi vorrebbe trasformare l’Osce in un’arena di contrapposizione".

red. est.