Mercoledì 8 Maggio 2024

Nessuna bugia al piccolo Eitan Così saprà di essere rimasto solo

Definito l’iter per il supporto psicologico. E lui continua il lento risveglio

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Niente bugie ad Eitan Biran, il bimbo israeliano di 5 anni, unico superstite della sciagura di Mottarone, ma gradualità nell’acquisizione di una verità terribile visto che nell’incidente ha perso i genitori, il fratellino e due bisnonni. Prima di potergli parlare servirà un recupero fisico, poi occorreranno le parole giuste senza mentirgli, perché perderebbe la fiducia nelle figure di riferimento rimaste. Al tempo stesso, però, senza neppure traumatizzarlo. Il bambino resta in condizioni critiche all’ospedale Regina Margherita di Torino, ma si sta progressivamente risvegliando, è estubato e respira da solo con un po’ di ossigeno.

Per aiutarlo a superare il trauma psicologico, dovuto alla morte in contemporanea dei famigliari, gli specialisti faranno leva su delle metafore che siano comprensibili rispetto alle sue esperienze.

È probabile che il piccolo, nel quale a soli 5 anni la parte razionale è meno rilevante di quella empatico-istintiva, chieda presto dei genitori e comprenda almeno inizialmente che non ci sono, ma solo in una seconda fase, al ritorno a casa, inizierà a rendersi conto che questa mancanza è definitiva.

Ad aiutarlo a capire che la vita che lo attende sarà diversa e a ricostruire i pezzi dell’evento tragico che lo ha coinvolto dovranno essere i familiari, aiutati dai professionisti. "L’evento potrebbe non aver fatto in tempo a fissarsi nella memoria, anche per piccoli pezzi – spiega Antonella Costantino, presidente Sinpia, Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e adolescenza – e adesso Eitan ha bisogno di figure note emotivamente che conosca e con cui abbia un legame affettivo, come la zia che gli è a fianco in ospedale.".