Lunedì 29 Aprile 2024

Nessun dubbio Si deve tornare in classe

Elena

Ugolini

Le ultime settimane prima di Natale sono state molto complicate perché le notizie di studenti o di insegnanti positivi o, contatti di positivi, si moltiplicavano. I cambiamenti repentini delle norme sulle quarantene, il sistema dei tracciamenti andato in tilt e il fatto che i bambini sotto gli 11 anni non fossero ancora coperti da vaccinazione sicuramente non hanno aiutato. È giusto capire come migliorare, ma non sarebbe giusto togliersi il problema pensando di ridurre la diffusione del virus chiudendo l’unico luogo i cui i bambini e i ragazzi portano le mascherine sotto il controllo degli adulti. Fa bene il Ministero a non mettere in dubbio la riapertura delle scuole. O ci sono le ragioni per un nuovo lockdown con la sospensione di tutte le attività o non ha senso chiudere solo le scuole. Ricominciando ci saranno sicuramente classi che dovranno andare in didattica a distanza per la presenza di un focolaio, ma è molto meglio accettare questo che decidere a priori di fare andare tutte le classi del nostro Paese in didattica a distanza, illudendosi che due settimane di Dad (che potrebbero diventare tre o quattro o cinque...) possano invertire la tendenza.

La situazione rispetto allo scorso anno è cambiata molto perché tutti i docenti sono vaccinati, come la maggior parte degli adulti. Sarebbe realmente ingiusto far pagare ai piccoli le battaglie ideologiche di grandi che rifiutano le cure pur di rimanere legati al loro credo no vax. Sarebbe realmente un autogol fare ritornare nelle proprie camere gli adolescenti e i bambini che hanno sofferto troppo negli ultimi due anni. Avrei sperato in una risposta più pronta da parte dei genitori sul tema dei vaccini. Siamo abituati a vaccinare i figli e questa rimane l’unica strada per alzare le difese contro un virus. In questi ultimi giorni di vacanza occorrerebbe una inversione di tendenza per aumentare in modo il numero dei vaccinati: sarebbe il primo gesto per aiutare una ripresa più serena delle scuole. C’è un secondo punto che potrebbe aiutarci: avere poche regole e chiare. Il sogno sarebbe di chiedere la quarantena solo a chi risulta positivo al virus.