Domenica 19 Maggio 2024
ANDREA GIANNI
Cronaca

Il Metoo della pubblicità, arriva il codice anti molestie: "Ora denunciare sarà più facile"

L’Adci che riunisce i professionisti del settore lancia una piattaforma per le segnalazioni anonime. Avviata la partnership con Telefono Donna. Tutte le misure prese dopo l’ultimo scandalo

Una recente manifestazione di ’Non una di meno’ a Milano

Una recente manifestazione di ’Non una di meno’ a Milano

L’Art Directors Club Italiano (Adci) parla di una "svolta storica", dopo il Metoo partito da Milano che ha travolto il mondo della pubblicità e della comunicazione, con la segnalazione di casi di molestie sul lavoro, mobbing e abusi. L’assemblea straordinaria dell’associazione che riunisce creativi e professionisti del settore si è conclusa, ieri sera, con l’annuncio di una serie di misure per "contrastare con vigore il problema del sessismo e delle molestie", tra cui la creazione di una piattaforma digitale per segnalare, con la garanzia dell’anonimato, gli abusi. Una mossa dopo settimane di polemiche.

Il Metoo affonda infatti le radici in uno scontro rimasto per anni sottotraccia, circoscritto all’interno dell’Adci, fino a quando un mese fa il pubblicitario Massimo Guastini ha accusato pubblicamente il collega Pasquale Diaferia di essere un molestatore seriale. Accuse, avanzate anche da alcune ragazze e in passato portate davanti al club, che Diaferia ha sempre respinto, affermando di non essere mai stato denunciato. Dopo il "clamore mediatico" il direttivo dell’Adci, a giugno, ha escluso Diaferia dai soci. Ed è stata convocata l’assemblea straordinaria anche come risposta alle "accuse diffamanti" di non avere fatto nulla. "Insieme ai nostri soci abbiamo deciso di dotarci di nuovi strumenti concreti per assicurare la tutela e il rispetto delle persone – ha affermato in apertura dell’assemblea la presidente, Stefania Siani –, ma soprattutto abbiamo voluto effettuare un’evoluzione storica per Adci, impegnandoci a revisionare manifesto deontologico e statuto: i tempi sono maturi per mettere al centro l’etica professionale dei nostri associati, specificando chiaramente le condotte sessiste e moleste che riteniamo riprovevoli e le sanzioni previste".

Una revisione deontologica senza precedenti per la storia del club, che riunisce alcuni tra i più noti professionisti del settore e giovani emergenti, "con l’introduzione di un codice di condotta per contrastare il sessismo e le molestie" e in seguito una modifica dello statuto "per consentire all’associazione di sanzionare le condotte in modo chiaro, trasparente e inequivocabile". Sanzioni che vanno dall’ammonimento fino alla sospensione e all’esclusione. L’Adci ha deciso di dotare i soci di una piattaforma digitale per segnalazioni anonime degli abusi (una proposta che fu avanzata anni fa dallo stesso Guastini, per due mandati presidente del club), che saranno sottoposte al Consiglio direttivo e ai probiviri. È stato deliberato, inoltre, di offrire assistenza legale gratuita ai soci vittime di molestie. Tra le misure annunciate ieri sera una partnership con Telefono Donna, associazione che tutela le donne vittime di violenza. Saranno organizzati anche incontri, ribattezzati “Equal talk“, disponibili per "tutta la comunità dei creativi".

"L’impegno che abbiamo preso sarà più efficace se condiviso – ha proseguito Siani – per questo abbiamo deciso di creare un gruppo di lavoro con Una, Obe e Iab (tre associazioni del settore, ndr ). Il tavolo sarà sempre aperto a tutte le altre associazioni che vorranno contribuire a rifondare insieme l’industry della comunicazione sui valori del rispetto, equità e inclusione". La reazione del “gotha“ della pubblicità è arrivata: ora bisognerà valutare se impegni e misure messe sulla carta si tradurranno in una vera svolta per chi lavora nel settore.