Venerdì 17 Maggio 2024

Messina Denaro, arrestati i figli dell’autista. Quel giro in auto il giorno prima della cattura

Nuova spallata ai fiancheggiatori dell’ex capomafia. Secondo gli inquirenti il boss sarebbe transitato sotto casa dei suoi famigliari anche 24 ore prima del suo arresto

Roma, 13 febbraio 2024 – Continuano a cadere nella rete degli investigatori i fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro, ex primula rossa della mafia catturata nel dicembre 2022 e deceduto il 23 settembre dello scorso anno. Nell’ambito dell’operazione ‘Tramonto’, i carabinieri del Ros hanno arrestato Antonino Luppino e Vincenzo Luppino, figli dell'imprenditore di Campobello di Mazara Giovanni Luppino, l'uomo che faceva da autista al capomafia e che con lui è finito in manette il 16 gennaio di un anno fa. Sono accusati di favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati. Secondo la Dda di Palermo contribuivano "al mantenimento delle funzioni di vertice del capomafia fornendogli prolungata e variegata assistenza durante la latitanza". I due avrebbero anche "partecipato al riservato sistema di comunicazioni attivato in suo favore". L'inchiesta è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia, dall'aggiunto Paolo Guido e dai pm Gianluca De Leo e Piero Padova.

Antonio Luppino, figlio di Giovanni Luppino, autista di Matteo Messina Denaro, davanti alla sua casa durante la perquisizione dei carabinieri (Ansa)
Antonio Luppino, figlio di Giovanni Luppino, autista di Matteo Messina Denaro, davanti alla sua casa durante la perquisizione dei carabinieri (Ansa)

Quel giro in auto sotto casa prima dell’arresto

A seguito dell’arresto dei fratelli Luppino, emerge un nuovo particolare relativo ai giorni della cattura del bosso. Circa 24 ore prima di essere intercettato, Messina Denaro in auto sotto casa della ex compagna, madre di sua figlia, e delle sorelle Bice e Giovanna, a Castelevetrano.

Lo seguiva e gli faceva da scorta il furgone di Vincenzo Luppino. Alla guida c'era il padre Giovanni, imprenditore finito in manette nel giorno della cattura del padrino e suo fedele autista. Il boss ricercato dunque transitava sotto casa dei suoi per rivedere i luoghi a lui cari e nella speranza, sospettano gli investigatori, di riuscire a scorgere i familiari sia pure da lontano.