Venerdì 26 Aprile 2024

Merkel e le altre Più che libere (con nomi altrui)

Chiara

Di Clemente

Che Angela sarebbe se fosse Saur? Eppure, nata Kasner, nostra signora del Bundestag è stata sposata con Ulrich Merkel per soli 3 anni, e molto tempo fa: dal ’98 a oggi è coniugata con il prof Joachim Saur.

Il cognome di Angela non è Merkel, ma Saur. Idem Poirot e Miss Marple: la signora in giallo che li ha creati è morta nel ’76 chiamandosi Mallowan. Da Archibald divorziò nel ’28, il vero amore lo incontrò nel ’30 sull’Orient Express (!) e con Max vissero per sempre felici e contenti. Solo che Agatha, alla separazione da Archibald, si premurò di assicurarsi il controllo di almeno due beni per lei imprescindibili: la figlia Rosalind e il cognome Christie, perché con quello aveva firmato i suoi primi successi.

Susan Sarandon, Demi Moore, Ivana Trump, ora Melinda Gates: donne di oggi libere, liberate, engagé e indipendenti al pari di ex miss consorti di miliardari mantengono serenamente i cognomi dei mariti da cui hanno divorziato, e così sia.

I motivi sono tanti: successo già raggiunto con tale marchio; semplificazione burocratica nella gestione di carte di credito o passaporti di figli; sempiterna rivendicazione dell’importanza del ruolo svolto nella creazione della fortuna – laddove ci sia – dell’illustre liquidatoo liquidatore. Dopodiché, nessuna scusa: sotto al profumo Chanel, la pratica continua a puzzare di patriarcato. Per iniziare a scrivere una storia femminista del cognome non basta neanche firmare, pure da sposate, con l’originale di sé da nubili: anch’esso segna una proprietà maschile. Niente è perfetto, ma la libertà delle donne lo è ancora meno.