
Un momento della puntata di Masterchef
Rovigo 11 gennaio 2015 - Il paradiso può attendere ma l’inferno no. Il tema della puntata di Masterchef ha messo a confronto le personalità dei due mestoli amatoriali che nell’ultima puntata hanno messo in evidenza lati nascosti.
Fabiano Mantovan ci tiene a convincere Cracco, il suo giudice di riferimento e nello scegliere la Mistery Box preferisce la via paradisiaca, senza eccessi ma non priva di insidie. Fabiano: “Me ne vado in paradiso perché all’inferno si fa sempre in tempo ad andare. Oggi non rischio sto sul tranquillo”. Infatti basta aspettare la prova successiva. Mentre Stefano Callegaro più sulfureo commenta così la presenza delle due scatole: “Una non era sufficiente. E senza ombra di dubbio sono un tipo da inferno, non ho mai scelto strade facili in vita mia”. La lotta si fa dura. Durante la preparazione i giudici si divertono a stuzzicare i concorrenti perché lo spettacolo è più importante della pietanza impiattata a regola d’arte. Cracco ci prova a provoca l’agente immobiliare e lo infilza con le parole: “Non cercare soddisfazione all’inferno perché ci trovi solo la dannazione. E l’ansia ti mette già in crisi”. La ribattuta è piuttosto feroce: “A chef Cracco gli ricordo qualcuno che lo picchiava da piccolo. Il mio è un piatto ben fatto e sarà fra i tre migliori”. E così è andata. Peccato per la scelta del nome che ha pure la sua importanza: oltre la coltre del fumo non può essere invitante. Nonostante abbia dimostrato una buona dose di sensibilità e competenza non riesce a fare il salto di stile. Per la seconda volta Mantovan vince e per la seconda volta Callegaro rischia di uscire ma alla fine si salva.