Napoli, 3 giugno 2025 - Anche l'autopsia ha confermato che Martina Carbonaro, la 14enne uccisa dall'ex fidanzato 19enne Alessio Tucci ad Afragola, non è deceduta subito, ma al termine di un’agonia. Già due giorni fa l'esame preliminare del medico legale aveva indicato la possibilità che la ragazzina fosse morta dopo lunghi minuti di sofferenza, in seguito ai colpi alla testa inferti con una pietra dal giovane, smentendo invece quanto detto dal 19enne agli inquirenti, cioè che quando aveva coperto di detriti il corpo di Martina lei non respirava più.

Anche se l'ultima parola sarà data dagli esiti degli esami che sono stati eseguiti oggi, durante l'esame autoptico sono state rilevate quattro ferite principali sul cranio, sia sulla parte frontale del cranio che nella parte posteriore, quindi una vasta frattura cranica con emorragia e lesioni sul collo.
L'autopsia è stata svolta nell'ospedale San Giuliano di Giugliano in Campania, dal perito nominato dalla Procura di Napoli Nord, la dottoressa Raffaella Salvarezza. All'eame hanno presenziato anche i consulenti di parte, i dottori Pietro Tarsitano e Omero Pinto per la famiglia di Martina, nominati dall'avvocato Sergio Pisani, mentre il leagle della famiglia Tucci ha delegato il medico legale Antonio Palmieri.
Ieri Alessio Tucci, reo confesso dell'omicidio avvenuto in un casolare abbandonato, è stato trasferito dal carcere di Poggioreale in un altro penitenziario della regione per motivi di sicurezza, accogliendo la richiesta presentata dal legale del ragazzo, Mario Mangazzo. Inoltre anche i famigliari "erano stati importunati in occasione della consegna di un borsone con indumenti al loro parente all'esterno della casa circondariale", ha spiegato il legale.