
Marlene Lazzareschi con babbo Loriano e mamma Stefania
Pontedera, 14 dicembre 2014 - "Mi mancano dei mesi, per un po’ è come se fossi stata altrove. Ma poi sono tornata, ho ritrovato la vita, il sorriso e la voglia delle sfide. La spaghetteria è una di queste". Marlene Lazzereschi ora ha 19 anni, nel 2015 prenderà anche la patente, si è diplomata nel giugno scorso all’istituto alberghiero di Massa e, dopo un po’ di tempo da collaboratrice, lancia un’avventura tutta sua nell’azienda di famiglia: il bar Cantini, cuore della città di San Miniato, nella centralissima piazza del popolo.
Tutto questo sembrava impossibile una manciata di mesi fa. Quando la vita di Marlene rimase, per tanti giorni e tante notti, appesa ad un filo, sorretta dalle preghiere della famiglia e di una città intera. Marlene stette in coma settimane e si risvegliò, grazie al lavoro eccellente dei sanitari dell’Auxilium Vitae di Volterra, grazie all’amore sconfinato dei genitori e di tanti amici, gli stessi che, una volta tornata a casa, la festeggiarono con un raduno di moto che sono la sua passione. Ma è sulle due ruote che un giorno di piena estate, nel primo pomeriggio, la ragazzina rischiò la vita. La ragazza, innamorata della sua Yamaha 50, finì contro un’auto a San Miniato Basso e nello scontro sbatte violentemente la testa. In condizioni disperate raggiunge, a bordo dell’elisoccorso, l’ospedale Cisanello. Finiì tra la vita e la morte.
"Ricordo un dolore fortissimo, poi tutto buio – dice – fino all’autunno. Ora quella vicenda mi sembra solo un brutto sogno, e cerco di rimuoverla. Ho avuto il dono di poter continuare a vivere e questa è la cosa bella e straordinaria". Un cammino faticoso e doloroso. Tante cure, tanta riabilitazione – è ancora seguita attentamente dagli specialisti che ne hanno reso possibile la guarigione – e alcuni disagi che sono rimasti: "Non posso fare molti sforzi, perché non devo sovraccaricare i polmoni – aggiunge – poi ho dolori e forti mal di testa nei cambi di stagione. Ma sono viva". Con fatica e determinazione ha studiato, babbo Loriano e mamma Stefania l’hanno seguita e coinvolta nel loro lavoro per ritrovare una normalità.
Ma Marlene ora è pronta: "«Sono risalita in moto con un amico – ammette – ma non l’ho ancora ricomprata. Devo prendere prima la patente, poi torneranno anche le due ruote, mai più in strada. Solo in pista". La corsa si fa veloce per allontanarsi da quel 28 luglio: "Sono pronta anche per cambiare ritmo nel lavoro – conclude – i miei genitori hanno rinnovato il bar, c’è una terrazza straordinaria sulla San Miniato più bella, loro penseranno al bar e ai dolci, io penserò alla spaghetteria". Autorizzazioni pronte e cucina anche. Il futuro è un luogo bellissimo dove c’è luce e anche una tavola apparecchiata. Parola di chi il buio l’ha visto davvero. Carlo Baroni