Venerdì 13 Giugno 2025
ELENA G. POLIDORI
Cronaca

Oggi la manifestazione per la Palestina, massima allerta a Roma. Gli ebrei: “Siamo preoccupati”

Oltre 50mila persone attese al corteo. Timori per blitz e azioni dimostrative. Di Segni (Ucei): “Difendono solo i palestinesi e non anche gli israeliani”

Oggi la manifestazione per la Palestina, massima allerta a Roma. Gli ebrei: “Siamo preoccupati”

Roma, 7 giugno 2025 – “Fermare il massacro” a Gaza. È l’imperativo che salirà dalla manifestazione corteo di oggi nella Capitale dove sono attesi oltre 50mila cittadini. Una mobilitazione, lanciata dal centrosinistra, in cui confluiranno le diverse anime pro-Pal: dalle associazioni ai movimenti fino a gruppi spontanei di cittadini. Un corteo che si snoderà da Piazza Vittorio a San Giovanni, dove poi saliranno sul palco i leader del campo largo ma anche giornalisti palestinesi come Abubaker Abed e Rula Jebreal, Gad Lerner, Iddo Elam, il giovane israeliano che ha rifiutato il servizio militare e preso parte alle proteste contro il governo Netanyahu, la storica Anna Foa, autrice del libro Il suicidio di Israele, e quindi i rappresentanti delle associazioni che operano sul territorio palestinese, fino a Feroze Sidhwa, medico che ha operato a Gaza e testimoniato all’Onu.

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Flash mob di Greenpeace alla Fontana dell’Acqua Paola al Gianicolo a Roma

Visto il parterre, è massima allerta tra le forze dell’ordine. Si temono soprattutto le frange più estreme della protesta. Allerta, in particolare, per possibili blitz e azioni dimostrative che potrebbero essere messi a segno durante il percorso. Tutto il tragitto sarà, quindi, monitorato attentamente dalle forze dell’ordine, attese decine di pullman con a bordo manifestanti in arrivo dalle altre regioni. Soltanto dalla Toscana ne sono previsti 13 organizzati dal Pd regionale.

Appuntamento, dunque, alle 14 a piazza Vittorio. Da lì il corteo partirà diretto a porta San Giovanni. I contributi degli ospiti dal palco saranno aperti da un breve contributo musicale di Paolo Fresu e alla fine, dal palco, si diceva, interverranno anche i leader delle forze politiche che hanno promosso la mobilitazione: Angelo Bonelli, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni, Elly Schlein. Alla vigilia della manifestazione l’Unione delle Comunità ebraiche italiane, con la sua presidente Noemi Di Segni, ha espresso preoccupazione “per la scelta di difendere solo un popolo, quello palestinese, e non anche quello israeliano”. Per questo, sottolineando di “non riconoscersi in chi annuncia piani di svuotamento di Gaza dai suoi naturali abitanti”, gli ebrei italiani lanciano l’appello a “mostrare sempre entrambe le bandiere, mai una sola”. In piazza ci saranno palestinesi “a titolo personale” anche perché il Movimento degli studenti palestinesi si è smarcato dalla mobilitazione giudicando tardiva la manifestazione: “È la piazza della finta opposizione, non della liberazione. È stata organizzata perché sono partiti che vanno al ballottaggio e hanno bisogno di recuperare consenso”.

Giuseppe Conte ha invece rivendicato di schierarsi “per non essere partner di un genocidio” e ha respinto le accuse di antisemitismo, così come ha fatto Nicola Fratoianni (Avs): “Mobilitarsi per Gaza non è antisemitismo, è un’accusa infamante”.