Lunedì 29 Aprile 2024

Caserta, sanità in stile camorra: 24 arresti per appalti truccati, stoppato il business dei Casalesi

L'accusa è di associazione a delinquere di stampo mafioso, corruzione, turbativa d'asta e abuso d'ufficio. L'indagine riguarda appalti truccati per l'azienda ospedaliera Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta, già al centro di altre indagini. Politici e amministratori al servizio dei clan. Voto di scambio? Sequestrati beni per 12 milioni

Agenti Dia in azione (Ansa)

Agenti Dia in azione (Ansa)

Roma, 21 gennaio 2014 - La direzione investigativa antimafia di Napoli ha eseguito nelle province di Caserta, Napoli e Verona 24 arresti per associazione a delinquere di stampo mafioso, corruzione, turbativa d'asta e abuso d'ufficio. L'indagine riguarda appalti truccati per l'azienda ospedaliera Sant'Anna e San Sebastiano di Caserta, già al centro di altre indagini. Gli appalti sarebbero andati a imprese del clan dei Casalesi grazie all'appoggio di politici e amministratori pubblici. 

CHI DENTRO, CHI A CASA - Solo 10 indagati sono finiti in carcere mentre ad altri 14 il gip ha concesso il beneficio dei domiciliari. L'indagine, durata più di due anni, si è avvalsa anche di intercettazioni telefoniche ambientali nonché di video, eseguiti anche all'interno dell'azienda ospedaliera, oltreché di acquisizione di documenti e testimonianze. Ed è emersa "la piena operativita'" sottolinea una nota della Procura, dei Casalesi, gruppo Zagaria, una fazione attiva nel territorio di Casapesenna, che ha creato una rete di connivenze e collusione tra pubblica amministrazione, politica e imprenditoria attraverso la quale la cosca gestiva "regime di monopolio assoluto" appalti e affidamenti diretti di lavori all'interno dell'ospedale casertano.

IL REGNO DI ELVIRA - Secondo gli inquirenti, in questa costruzione di sistema risulta centrale il ruolo di Elvira Zagaria, sorella del boss Michele, ex primula rossa che dopo l'arresto di tutti i componenti maschi della famiglia e la morte del marito Francesco, negli ultimi due anni ha gestito ingenti capitali delle attivita' del clan. E' questo il gruppo criminale disarticolato dagli uomini della Dia di Napoli e nato nel 2006 quando Francesco Zagaria, marito di Elvira e cognato dell'allora latitante Michele, trova una sponda politica nel segretario regionale dell'Udeur e riesce a far nominare un suo uomo di fiducia direttore generale del Sant'Anna e San Sebastiano, Luigi Annunziata, deceduto di recente.

QUEI PIZZINI DALLA LATITANZA - Tra i tanti spaccati dell'inchiesta, uno colpisce più di altri: il defunto boss della fazione di Casapesenna dei Casalesi, Francesco Zagaria, cognato dell'ex super latitante Michele, inviava alla moglie Elvira 'pizzini' con i quali indicava a quale dei candidati dare l'appoggio del clan durante competizioni. Tra i politici coinvolti, anche l'ex sottosegretario all'Economia, Nicola Cosentino.

IMPORTANTE SEQUESTRO - Beni per oltre 12 milioni di euro sono stati sequestrati dal personale della Dia di Napoli  a ditte legate al clan dei Casalesi. Sigilli alle srl Odeia e R.D. Costruzioni e a due ditte individuali: Luigi Iannone e Salvatore Cioffi.  A undici dei 24 indagati è stato notificato un decreto di sequestro che ha riguardato, a vario titolo, 18 immobili, 11 terreni, un box auto, tre autovetture e diverse quote societarie.