Lunedì 29 Aprile 2024

Ma succedeva anche in passato senza Instagram

Giovanni

Bogani

Proviamo a fare ordine. Non è la prima volta che Skyler Eva, la figlia di Elisabetta Canalis, sei anni, è protagonista di un video sul profilo Instagram della madre. Non è la prima volta che gioca con trucchi e lipstick. E pare divertirsi un mondo. Niente di nuovo, dunque, in questo video. Soprattutto, niente di "rubato", di forzato. Niente che sembri arrivare "dall’alto", dalla volontà di una madre invadente. Skyler spiega come ci si trucca. Ed è logico: la madre è da sempre sotto i riflettori, il make-up è parte della sua vita. La figlia di una pittrice impara a pasticciare con pennelli e acquaragia, Skyler con i trucchi.

Ma Elisabetta Canalis ha 3 milioni di followers su Instagram, e si grida allo scandalo. In realtà, è una cosa che è sempre esistita, ben prima dei social. Nella vita, e nello spettacolo. Genitori che offrono o impongono la ribalta ai loro figli. Al pranzo di Natale, la bimba spinta a suonare Mozart davanti ai parenti; al cinema, nel film "Bellissima", Luchino Visconti racconta l’ossessione di una madre, interpretata da Anna Magnani, che vuole trasformare la figlioletta in diva di Cinecittà. All’inizio degli anni ’80 Nikka Costa, nove anni appena, vendeva milioni di dischi. Jodie Foster a 3 anni faceva la pubblicità della crema solare Coppertone, a 14 era una baby prostituta in "Taxi Driver". A 11 anni Brooke Shields era una top model mondiale. Shirley Temple all’età di Skyler aveva già interpretato un mare di film, salvato la Fox dalla bancarotta e fatto dire al presidente Roosevelt "Finché gli Usa avranno Shirley Temple, andrà tutto bene".