
Luca Varani (Ansa)
Roma, 16 marzo 2016 - "Noi non perdoniamo nessuno. Anzi, noi chiediamo la pena di morte". Un urlo di dolore quello dei familiari di Luca Varani, il ragazzo di 23anni brutalmente ucciso a Roma lo scorso 5 marzo. Parole riportate dal quotidiano La Stampa, all'indomani della richiesta di perdono fatta da Valter Foffo (nella foto a destra), padre di Manuel Foffo (uno dei due giovani indagati per il brutale omicidio di Varani), che si dice pronto a incontrare la famiglia del ragazzo. "Ci vuole incontrare per chiedere perdono? E con quale coraggio si presenterà? Noi non perdoniamo nessuno", lo sfogo che filtra dai familiari della vittima. "E se proprio volete aiutarci voi giornalisti, fate una raccolta firme per chiedere la pena di morte per quei due lucidi assassini". I familiari sono sconvolti per la morte di "un ragazzo buono, gentile" che ora "viene dipinto nel peggiore dei modi". Una zia di Luca prova ad abbassare i toni: "Se non proprio la pena di morte, quanto meno ci vuole l’ergastolo per quello che hanno fatto a mio nipote. Ma l’ergastolo vero, quello per cui non si esce più dal carcere. Perché adesso quei due vogliono passare per pazzi o esauriti e così possono avere uno sconto di pena. E noi qui con il nostro dolore immenso. Dolore, dolore, e ancora dolore".
INDAGINI - Proseguono, nel frattempo, le indagini sulla morte del 23enne studente universitario. Oggi il Francesco Scavo interroga nuovamente Manuel Foffo. Si riparte dagli elementi emersi nel corso dell'ultimo atto, avviato e poi interrotto dopo circa tre ore, giovedì scorso. Sempre oggi, si avvia l'incidente probatorio richiesto dal difensore dello stesso Foffo, l'avvocato Michele Andreano. Consiste in un esame tossicologico che potrebbe essere utile per capire la quantità e la qualità delle sostanze assunte da Foffo.