Martedì 16 Aprile 2024

L’inflazione vola, record dal 1996 Ma i salari sono fermi a 10 anni fa

Rispetto al gennaio dell’anno scorso è cresciuta del 4,8%. I prezzi corrono il triplo delle retribuzioni

di Claudia Marin

Prezzi alle stelle e stipendi al palo. L’inflazione vola, con l’incremento del 4,8 per cento a gennaio, il più alto dal 1996, e le famiglie – anche quelle che hanno investito in titoli di Stato – diventano ancora più povere. L’energia fa da combustibile alla "fiammata", nonostante i tentativi messi in campo per calmierare le tariffe e gli annunci, tutti da verificare, di nuovi interventi per circa 5 miliardi. E la realtà emerge drammatica e chiara: con questi numeri e trend la ripresa vera potrebbe essere a rischio. Sempre più italiani arrancano a sbarcare il lunario con salari che restano cristallizzati a decenni passati e non risolvono la vita negli anni del Covid e dei suoi paradossi economici.

I sindacati sono perciò pronti ad aprire la questione salariale, chiedendo un adeguamento dei trattamenti al costo della vita. "I prossimi rinnovi contrattuali dovranno tenere conto del taglio del potere d’acquisto dei salari in via di peggioramento causa il rialzo dell’inflazione e quello dei costi dell’energia", sintetizza Pierpaolo Bombardieri, numero uno della Uil. "Bisogna fronteggiare l’inflazione, favorire la crescita salariale, arrestare la corsa dei prezzi dell’energia che sta schiacciando il potere d’acquisto delle famiglie e mettendo in ginocchio centinaia di piccole imprese. Occorre un nuovo piano energetico nazionale", avvisa Luigi Sbarra, leader della Cisl. "Pandemia salariale e sociale" è la cifra del momento che viviamo per il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini: "Non solo l’inflazione si sta mangiando i salari, ma oggi chi lavora è povero". Nei giorni scorsi, d’altronde, l’Istituto di statistica aveva già lanciato un chiaro allarme sullo squilibrio tra prezzi e retribuzioni: nel 2021 la crescita delle retribuzioni contrattuali orarie si è fermata allo 0,6% annuo, rimanendo in linea con quella del 2020. A pesare sulla tenuta salariale rispetto al costo della vita è la corsa dell’inflazione che nell’anno alle spalle ha toccato una media dell’1,9%. Una velocità tripla. "Alla luce della dinamica dei prezzi al consumo, in forte accelerazione nella seconda metà dell’anno e pari a circa tre volte quella retributiva, si registra anche una riduzione del potere d’acquisto".

L’Istat delinea un quadro in cui il Covid è ancora protagonista assoluto: la conseguenza clamorosa è stato il boom dei prezzi della bolletta, per le famiglie e per le imprese. La somma degli effetti diretti e indiretti potrebbe mettere a rischio la ripresa economica, che secondo le stime del ministero dell’Economia quest’anno dovrebbe superare il 4%. Ma se si dovesse "consolidare un trend dei prezzi al consumo di questa ampiezza, dal punto di vista della crescita, siamo di fronte a un elemento non più sano ma patologico, che può avere conseguenze negative, da vari punti di vista, sull’andamento dell’economia", avvertono dall’Istituto. Insomma, "un rialzo stratosferico e disastroso! Si tratta di una Caporetto per le tasche delle famiglie", commenta senza mezzi termini il presidente di Unione nazionale consumatori Massimiliano Dona. "Una catastrofe – insiste - che rallenterà la ripresa in corso, per colpa dei minori consumi, indispensabile per far ronte all’impennata dei prezzi. L’inflazione a 4,8% significa un aumento del costo della vita sui 1.700 euro su base annua per una famiglia media".

E non parliamo del lusso, ma della sussistenza: "Solo per mangiare gli italiani si ritrovano oggi a spendere 285 euro in più a famiglia su base annua, a causa dei rincari registrati nel comparto", fa presente il presidente di Assoutenti Furio Truzzi. "Pesante anche l’impatto della voce ‘trasporti’ (+7,7% a gennaio) - che determina un aggravio di spesa sugli spostamenti pari a +416 euro annui a nucleo". Un "massacro" per le tasche degli italiani secondo gli esperi del Codacons. Senza che per il momento vi via in campo più di un annuncio e di una promessa. Come quella del sottosegretario leghista, Federico Freni, che, dopo l’incontro tra il Ministro dell’Economia, Daniele Franco, e il leader leghista, Matteo Salvini, parla di nuove misure in arrivo.