Domenica 5 Maggio 2024

Libia spaccata in due Le incerte elezioni

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Dieci anni fa Muhammar Gheddafi fu ucciso misteriosamente nel tragitto in ambulanza fra Sirte, la città nella quale era stato catturato e ferito, e Misurata. Da allora la Libia è divisa in due. Da una parte la Tripolitania, sotto tutela della Turchia, e dall’altra la Cirenaica del generale Khalifa Haftar sul quale esercitano una forte influenza i russi, l’Egitto e la Francia. Haftar ha tentato inutilmente di prendere Tripoli, ma è stato fermato da militari turchi e da mercenari siriani jihadisti arruolati da Ankara.

La contrapposizione che spacca in due il Paese è puntualmente riemersa nei giorni scorsi con la richiesta di sospendere la titolare degli Esteri Najla el-Mangoush dal suo incarico e di imporle il divieto di espatrio per almeno 14 giorni. L’autore del provvedimento è il presidente ad interim del Paese Mohammed al-Menfi, un ex diplomatico che gode di un solido appoggio in Cirenaica. Il premier di transizione Abdul Hamid Dbeibah ha immediatamente reagito decidendo che la ministra degli Esteri resti al suo posto. Dbeibah è considerato un esponente libico vicino alla Turchia e coltiverebbe il disegno di restare alla guida dell’esecutivo. Un mese dopo dovrebbe essere eletto un nuovo parlamento. La presentazione delle candidature per le elezioni del nuovo capo dello stato è cominciata ieri. In un’intervista alla Bbc Najla el-Manguosh ha toccato anche un antico nervo scoperto del Paese dichiarandosi disponibile a esaminare la richiesta di estradizione negli Usa di Abu Agila Masud, un ex agente dell’intelligence esperto di ordigni in servizio all’epoca di Gheddafi, per la bomba che fece precipitare il volo Pan Am su Lockerbie nel 1988. Morirono 270 passeggeri. Gli americani erano 190.

Lor.Bia.