Lunedì 29 Aprile 2024

Le armi russe sono un fiasco E la Cina frena

Cesare

De Carlo

La grande sorpresa del 2022 non è l’invasione dell’Ucraina, ampiamente prevedibile. È la mostruosa inefficienza militare dell’aggressore. Non la sola nella storia dei popoli. Tre esempi. A Maratona lo sterminato esercito del persiano Dario viene respinto da un pugno di ateniesi. A Zama l’apparentemente imbattibile Annibale è sconfitto da Scipione l’Africano. Nell’oceano Pacifico (1905) la preponderante flotta russa viene affondata dall’ammiraglio giapponese Togo (che da allora a Modena è sinonimo di bravo).

E dunque come spiegare l’umiliazione della Russia di Putin? Riguardiamo la storia. La Russia zarista perse contro il Giappone e poi contro la Germania nella prima guerra mondiale. L’Urss ebbe un milione di morti per invadere la piccola Finlandia, senza contare la disastrosa ritirata in Afghanistan (cimitero di tanti imperi).

"Il problema è la professionalità", dicono al Pentagono. Scarso addestramento delle truppe. Scarsa preparazione dei comandanti. Scarso morale. Ecco qualche cifra: 80mila morti, 5.700 fra carri armati e veicoli corazzati distrutti, 200 aerei abbattuti. Le perdite ucraine sono una una frazione.

Ancora più decisiva la qualità degli armamenti. I carri armati russi sembrano di latta in confronto a quelli americani dati a Zelensky. Il sistema dei razzi Himars, sempre americani, gli ha permesso di distruggere 50 depositi di munizioni in poche settimane.

E allora non è un caso se da alcuni mesi il cinese Xi non dice una parola su Taiwan. Il suo esercito è equipaggiato con armanenti russi, quello dei fratelli separati con armamenti americani. Per Taiwan è consolante. Meno per l’Europa. Il prolungamento del conflitto è una tragedia sociale e economica. Per il momento – dice il Pentagono – "non vediamo i segni di una escalation nucleare". È già qualcosa mentre gli europei si preparano a battere i denti.

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