Lunedì 29 Aprile 2024

Italiani non credono più nella democrazia. "Politici inaffidabili, ci governiamo da soli"

Nell’indagine Ipsos quasi sei intervistati su dieci sono delusi dall’attuale forma di governo, percepita come "lenta e costosa". Cresce la voglia di referendum e leggi di iniziativa popolare. Emergenza pandemia: solo il 30% teme la deriva autoritaria

La crisi della democrazia, così come l’abbiamo conosciuta nella versione del Secondo Novecento in Occidente. Ma anche l’inabissamento progressivo dei corpi intermedi, salvo il Terzo settore e il volontariato. Insomma, la società italiana allo specchio nella dimensione della partecipazione politica ai tempi del Coronavirus. Sono queste le chiavi attraverso le quali passa l’indagine "Gli italiani e i corpi intermedi", realizzata da Ipsos di Nando Pagnoncelli per conto della Fondazione Astrid e della Fondazione per la Sussidiarietà, che verrà presentata e discussa oggi al Cnel da Franco Bassanini, presidente della Fondazione Astrid, Tiziano Treu, presidente del Cnel, e Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà. La ricerca punta a scattare un’istantanea utile ad analizzare e comprendere lo stato dei processi accennati, le sfumature e i dettagli delle tendenze in atto, rispondendo ad alcuni quesiti di ricerca fondamentali.

Come è vista e vissuta la democrazia in Italia?

Come stanno cambiando le dinamiche della partecipazione politica e sociale?

Quale ruolo giocano e quale possono giocare i corpi intermedi nella democrazia ma più in generale nella società italiana?

Seguendo un approccio metodologico trasversale l’indagine ha affrontato questi interrogativi attraverso tre moduli di ricerca. Un’indagine qualitativa su un campione ristretto di volontari italiani: due gruppi, divisi per fascia di età (25-45enni il primo, 46-70enni il secondo), per un totale di 50 partecipanti.

Poi, una serie di interviste con opinion leader, figure apicali nel panorama dei corpi intermedi.

Un’indagine demoscopica sulla popolazione italiana, realizzata su un campione di circa duemila persone, rappresentative della popolazione italiana adulta residente in base a criteri di genere, età, area geografica di residenza, livello di istruzione e condizione occupazionale.