Perugia, 4 marzo 202 – Saranno ascoltati da Copasir e Commissione Antimafia, come chiesto, il procuratore nazionale Antimafia Giovanni Melillo e quello di Perugia Raffaele Cantone in relazione al presunto dossieraggio di politici e vip. Già calendarizzate le audizioni dall’Antimafia: mercoledì 6 marzo, alle 16.30, toccherà a Melillo, giovedì 7, alle ore 10, sarà la volta di Cantone. Ancora da definire invece quelle davanti al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica.
Le indagini
Intanto è stata completata ed è già agli atti della procura di Perugia l'analisi dei supporti informatici sequestrati all'ufficiale della Finanza Pasquale Striano nell'ambito dell'inchiesta sui circa 800 presunti accessi abusivi che avrebbe compiuto alle banche dati in uso alla Procura nazionale antimafia. Dalle verifiche tecniche fatte svolgere dai magistrati di Roma nella prima fase del procedimento sarebbero emersi elementi ritenuti utili per l'inchiesta. Dagli inquirenti non viene comunque escluso che alcuni file possano essere stati cancellati prima del sequestro.
E, sempre sul fronte delle indagini, gli inquirenti umbri starebbero riprogrammando l'interrogatorio di Antonio Laudati, il sostituto procuratore antimafia e già coordinatore del gruppo Sos che risultata tra gli indagati insieme a Striano. Secondo quanto appreso dall'Ansa, sarebbe stato lo stesso Laudati a chiedere il rinvio dell'interrogatorio dopo che era stato fissato una prima volta. Il suo difensore ha già annunciato che il magistrato intende rispondere per "chiarire la completa estraneità ai fatti contestati". Striano era stato convocato invece nei giorni scorsi ma non si è presentato ai magistrati di Perugia.
È stato invece già ascoltato Giovanni Russo, ex coordinatore dell'ufficio delle Segnalazioni di operazioni sospette di cui era responsabile il giudice Laudati. Proprio la banca dati delle Segnalazioni di operazioni sospette è quella da cui avrebbe attinto – secondo l'inchiesta – Striano, per spiare nomi di politici e personaggi famosi. Russo, attuale capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, rivestiva il ruolo di procuratore aggiunto.
Fascicolo aperto alla Procura di Roma
La Procura di Roma ha aperto un fascicolo sulle accuse rivolte al presidente della Figc Gabriele Gravina. L'indagine, al momento senza indagati o ipotesi di reato, è all'attenzione dei magistrati di Roma in relazione a una segnalazione, mesi fa, della Dna e che avrebbe ad oggetto “presunte attività illecite – come emerge dalle carte dell'indagine di Perugia – poste in essere da Gabriele Gravina”.