Lunedì 29 Aprile 2024

"Il segreto? Fare una vita da cani. Pensano al presente e sono felici"

Ilaria Gaspari, 34 anni: "Noi non riusciamo a ragionare così, lo diceva anche Flaiano. La giovinezza è un’ossessione"

Ilaria Gaspari, 34 anni, e il cane Emilio

Ilaria Gaspari, 34 anni, e il cane Emilio

È una sequenza di Cenerentola a Parigi, film del 1957. A un certo punto Audrey Hepburn fa: "Non voglio essere baciata da te, né da nessun altro". Fred Astaire la guarda e ribatte: "Non essere sciocca. Tutti vogliono essere baciati, perfino i filosofi". Ilaria Gaspari, 34 anni, milanese con casa a Roma, liceo classico Parini, laurea alla Normale Superiore di Pisa e dottorato alla Sorbona, è una filosofa di nuova generazione. Carina, allegra, colorata. Come tale ammette di voler essere baciata (dal compagno): il botta a risposta tra i due divi è l’entrata del suo profilo Facebook. Per la verità lei è anche psicologa, guida, guaritrice, esploratrice dei sentimenti. Amore, felicità e lezioni da manuale Hoepli, un bignami per il buon uso dell’esistenza: parla di questo e altro sui giornali, alla radio, nelle letture pubbliche e da insegnante di scrittura. Ma in primo luogo nei libri. L’ultimo è Vita segreta delle emozioni, pubblicato da Einaudi.

Emozioni: tu chiamale, se vuoi?

"Rappresentano un viaggio misterioso dentro di noi. Da compiere a tutti i costi, malgrado i rischi che comporta. Fidarsi, esporsi, abbandonarsi: sono bisogni e desideri a renderci umani. A farci capire chi siamo aprendoci alla meraviglia".

Non è meglio evitare ogni possibilità di soffrire?

"Vivere il dolore senza farci schiacciare è la lezione degli epicurei. Prendiamo la morte: è la conclusione di un percorso, eppure oggi la consideriamo un’ingiustizia. Che senso ha averne timore? La giovinezza è un’ossessione".

Epicuro scrive: è vano il discorso del filosofo che non curi qualche male dell’animo umano.

"Concetto nobile, che cerco di applicare mettendomi al servizio degli altri. Il primo passo è scongelare le emozioni, accettando l’ipotesi di fallire: è nelle cose. Siamo nel mondo inadeguati e imperfetti, certo, ma la vita non è un curriculum né il voto in pagella. È profondità, è sentire. Scansando la paura di abbracciare le nostre contraddizioni".

Vuol dire conoscere se stessi?

"Un’idea attualissima. Dettata dai grandi maestri greci che restano i migliori amici, in un’epoca orfana di punti di riferimento. Sapevano mescolare corpo e mente, azione e pensiero. Quanto ai latini, ci hanno insegnato l’alternanza tra otium e negotium: la cura di sé va coltivata assieme agli affari".

Saggezza antica come rimedio al vortice della società?

"Correre è una malattia epidemica. Io sono una cultrice dell’ozio ma mi ritrovo a saltare tra un appuntamento e l’altro, lavorando ovunque mi trovi. A volte dico: Ilaria, stai sbagliando. E mi fermo. Rileggo Montesquieu: bisogna aver perso metà del proprio tempo per saper usare l’altra metà".

Esamina dodici emozioni: dalla nostalgia alla gratitudine, passando per ira e gelosia. Dov’è la passione?

"Va trattata con le pinze. Sto con Spinoza che ne diffida: meglio gli affetti, sosteneva. È un sentimento retrogrado, passivo, che porta quasi sempre all’infelicità. Lucrezio sottolineava la sua insensatezza eppure ne rimase vittima: perduto dalla passione d’amore, morì avvelenato da una donna".

L’amore è un rebus. Ha una teoria per districarsi?

"Fare una vita da cani. Il mio si chiama Emilio ed è una presenza insostituibile: ama in modo totalizzante e incondizionato, senza costrizioni, secondo natura. Non avendo il senso del tempo abita il presente, cosa per noi difficilissima. Flaiano ha costruito il racconto Melampo su questa metafora".

Siamo passati da Diogene il Cinico a Estetista Cinica: segno dei tempi?

"Il mondo social parte bene ma finisce spesso in una deriva di eccessi. La gogna mediatica sul web è inaccettabile. La spia di un vuoto".

Com’è il rapporto uomo-donna oggi visto da una filosofa?

"Mi è capitato di essere sottovaluta dall’intellighenzia maschile: non è autorevole, pensano. Ma non mi piace essere invitata a una conferenza solo perché sono donna e va di moda. L’equilibrio sta nella parità che valorizzi le differenze. Credo che il nuovo femminismo sia fuori fuoco: tende allo spoils system dei ruoli, ribalta il problema ma non lo risolve. Dobbiamo far saltare il tavolo e dare le carte da capo".