Mercoledì 24 Aprile 2024

Il Papa davanti ai fedeli. La voce affaticata, i minuti di silenzio. Poi rinuncia all’omelia

Bergoglio condanna l’attentato di Mosca e prega per Gaza e Kiev . Ma non legge il discorso della Domenica delle Palme in piazza San Pietro. È la prima volta dal 2005, quando Wojtyla salutò i fedeli dal suo studio .

Il Papa davanti ai fedeli. La voce affaticata, i minuti di silenzio. Poi rinuncia all’omelia

Il Papa davanti ai fedeli. La voce affaticata, i minuti di silenzio. Poi rinuncia all’omelia

di Nina Fabrizio

CITTÀ DEL VATICANO

I paramenti sono quelli rossi della Pasqua, simbolo del sangue versato da Gesù. Si avvicina la Passione del Signore e Francesco è puntuale all’appuntamento con la domenica delle Palme che con la solenne celebrazione in piazza San Pietro segna l’ingresso nei riti pasquali. Ma un piccolo giallo segna questa domenica di ramoscelli d’ulivo e benedizioni destando di nuovo allarme sulla salute del Pontefice.

La piazza è gremita di circa 60mila fedeli, si ascolta il racconto evangelico con la condanna a morte di Gesù. Arriva il momento per Francesco di pronunciare l’omelia, generalmente da lui sempre riveduta e corretta. Ma il Papa, apparso in piazza affaticato, non legge il discorso. Nemmeno, come già accaduto proprio durante la scorsa Pasqua, quando era reduce da un ricovero-lampo al Gemelli, fa leggere il testo preparato ad un celebrante. I cardinali sul sagrato restano attoniti. Nella piazza piomba il silenzio. Si attende la voce del Pontefice che però dopo un momento di raccoglimento fa segno di proseguire. Il rito riprende con il Credo, senza quindi la riflessione appositamente preparata.

Il Papa non ha abbastanza voce dopo la bronchite e gli stati influenzali che lo hanno tormentato tutto l’inverno? Vuole risparmiare le forze in vista del tour de force pasquale che giovedì dovrebbe portarlo anche a celebrare la messa in coena domini nel reparto femminile del carcere di Rebibbia? O addirittura non ha ritenuto più il testo adatto a questa nuova Pasqua segnata da guerra e terrore? La sala stampa vaticana sceglie di non sciogliere il dubbio con spiegazioni ufficiali. Dal Vaticano filtra soltanto che il discorso non letto dal Papa a questo punto “non esiste”, a differenza in realtà di molti altri precedenti in cui i discorsi pur non letti dal Papa sono stati comunque divulgati e quindi “assimilati” a un discorso letto.

Il bollettino finale laconico recita: "Al termine della proclamazione della Passione secondo Marco vi è stato un momento di silenzio e preghiera". Una domenica delle Palme senza omelia ha lasciato di stucco molti commentatori, non si ricorda nemmeno ai tempi della malattia di Giovanni Paolo II (che nel 2005 non lesse l’omelia, ma salutò i fedeli dalla finestra del suo studio, ndr). I dubbi sono andati alimentandosi. Chi di recente ha avuto modo di confrontarsi con uno dei medici che più sono a stretto contatto con il pontefice, il chirurgo Sergio Alfieri, che lo ha operato due volte, ha raccolto la serenità del medico specialista. "Sta bene, per via della sua età lo si deve considerare come un nonno". Ma lo stesso Francesco è consapevole delle continue speculazioni sulla sua salute tanto che nell’autobiografia Life uscita in questi giorni, ripete che non ha alcuna intenzione di dimettersi e che diverso sarebbe il caso dell’insorgere di una infermità grave. Per quello scenario è già pronta una sua lettera di dimissioni consegnata alla Segreteria di Stato. Un escamotage che avevano preparato anche i papi precedenti per consentire in quel caso un rapido conclave senza intoppi.

Il resto della celebrazione di ieri è proseguito liscio. All’Angelus finale, Francesco ha pregato "per le vittime del vile attentato terroristico" di Mosca condannando "quanti progettano e attuano queste azioni disumane, che offendono Dio".

Quindi, prima di congedarsi dalla piazza, si è concesso un lungo giro sulla jeep scoperta per salutare da vicino la folla e tentare così di rassicurare una piazza appena un’ora prima incerta e stordita dall’anomalo silenzio.