Venerdì 3 Maggio 2024

Il galateo in volo: niente tatuaggi, siamo hostess. E non più di due anelli sulle dita

Ita pubblica il suo lookbook: dal divieto di orecchini alla lunghezza della barba per i piloti

Il galateo in volo  Niente tatuaggi, siamo hostess  E non più di due anelli sulle dita

Il galateo in volo Niente tatuaggi, siamo hostess E non più di due anelli sulle dita

C’è chi proibisce la coda di cavallo, chi vuole lo smalto intonato alla divisa, chi impone la prova di sollevamento pesi. Volare è un atto di fede, l’aereo un tempio. E ogni compagnia aerea ha da sempre i paramenti sacri per chi officia la cerimonia. Nel 2017 fece rumore il vademecum di Etihad Airways (allora proprietaria al 49% di Alitalia), in cui alle hostess veniva suggerita biancheria intima "solo bianca o in colori neutri". Adesso ha deciso di dotarsi di un galateo anche Ita Airways, decollata nel 2021. Circa 50 pagine in cui vengono fissate le regole di comportamento dai piloti in giù: anche estetiche, anche per chi sta a terra, quasi tutte ereditate dalla vecchia compagnia di bandiera.

Perché, ammettiamolo, in nessun settore come in questo l’abito fa il monaco. Vi fidereste di un tizio che entra in cabina di comando con le cuffiette, le mani in tasca, il piercing sulla lingua? O di una hostess per definizione simbolo di eleganza, con la ricrescita? Ecco, partiamo dai peli. Da cosa si intende per stile nel lookbook creato "per aiutarti a mantenere un aspetto impeccabile". In alcune compagnie mediorientali tagliano corto, il personale maschile deve essere sempre rasato.

Per i nostri angeli custodi è sufficiente che i capelli siano tenuti puliti, ben pettinati, senza coprire il viso e gli occhi. Il taglio deve essere corto, ordinato. E le donne sono pregate di rifare la tinta non oltre i limiti dell’oltraggio. La barba? Meglio rasata e comunque curata quotidianamente, sagomata, non più lunga di cinque millimetri. Chi ama il pizzetto lo terrà a filo come una siepe di bosso. Minimali anche i baffi e di foggia classica. Le basette mai oltre metà orecchio, e dritte. Divieto di orecchino per i maschi, che se sono piloti porteranno il berretto in testa o sottobraccio e se proprio non possono fare a meno dell’ombrello lo sceglieranno nero o blu. Il grande Lebowski stia pure comodo sul divano, ma il personale Ita avrà sempre la giacca abbottonata, i pantaloni con la cintura, le scarpe classiche (mai e poi mai le sneakers) e se indossa l’impermeabile non cederà alla tentazione di alzare il bavero sul collo.

La spilletta va portata a sinistra, al bando orologi di proporzioni smodate e occhiali da sole alla Top Gun. Qualche piercing ma non in bocca, al naso, sulle sopracciglia. No anche ai "gioielli dentali" e ai tatuaggi visibili. Alle orecchie le donne possono indossare "perle bianche classiche o punti luce a bottone", non più grandi di un centimetro, e niente cerchi o pendenti. Anelli? Al massimo due, per entrambi i sessi, di dimensioni contenute, in oro o argento. In uniforme è proibito fumare, mangiare, bere in pubblico, stare a braccia conserte, tenere le mani in tasca, masticare una gomma. "Non sono abiti da lavoro – dicono a Ita – ma un modo di portare nel mondo lo stile".

Su altre rotte i dress code sono più severi e fantasiosi. Per la ceca Czech Airlines l’indice di massa corporea deve essere compreso fra 19 e 24.9. Ryanair pretende che i candidati sappiano nuotare bene. American Airlines non consente acconciature oltre i 7,5 centimetri e Emirates esige il cappello messo due dita sopra le sopracciglia. Le hostess di United sono obbligate a truccarsi. Chi desidera lavorare per la brasiliana Tam deve partecipare a un corso di sopravvivenza nella foresta amazzonica. Qatar Airways obbliga gli assistenti di volo ad avere le braccia lunghe per evitare incidenti con le cappelliere.