Domenica 5 Maggio 2024

Il caso Gnassi. Una (brutta) storia italiana

Il sindaco assolto dopo 9 anni

Oggi parliamo della storia di Andrea Gnassi, ex sindaco di Rimini: ma il discorso che vale per lui, vale anche per decine, migliaia di altri sindaci e politici. Dunque, i fatti. Andrea Gnassi diventa sindaco di Rimini nel 2011 dopo elezioni tutt’altro che facili: ricordo che allora ero inviato della Stampa e Mario Calabresi, che era il mio direttore, mi disse: "Vai a Rimini a seguire le votazioni perché la sinistra potrebbe perdere il sindaco, e sarebbe clamoroso". Infatti fu un testa a testa e Gnassi vinse al ballottaggio. Dopo cinque anni, Gnassi vinse al primo turno con largo margine (57 per cento): segno che per i suoi cittadini non aveva governato male, anzi aveva governato molto bene.

Un decennio di buona amministrazione, dunque, che si è chiuso nel 2021, a scadenza naturale. Ma, su dieci anni, nove di inferno per Gnassi, costretto a convivere con una spada di Damocle sopra la propria testa. Che cosa era successo?

Era successo che il Comune di Rimini era intervenuto per cercare di salvare l’aeroporto dal fallimento. E il suo intervento era finito nel mirino della magistratura. E fra gli accusati c’era, appunto, anche il sindaco della città. A Gnassi furono contestati undici reati, il più pesante dei quali era nientemeno che l’associazione per delinquere. Gli erano anche stati sequestrati in via cautelare i beni personali e perfino il bancomat.

Morale: dopo nove anni, contro il sindaco era rimasto un solo reato, che credo ben pochi abbiano mai sentito nominare: concorso morale nel ricorso abusivo al credito. L’altro ieri, in chiusura del processo, è caduto anche quello: Gnassi è stato assolto con formula piena.

Tutto è bene quel che finisce bene, ma fino a un certo punto. Perché per nove anni di mandato su dieci il sindaco di una città come Rimini ha vissuto in un tritacarne che ne ha condizionato l’operato, la vita pubblica e personale, il sonno e la digestione. Si badi bene: mai, nell’inchiesta e nel processo, qualcuno ha anche solo ipotizzato un arricchimento personale. Gnassi può piacere o no, qualcuno gli contesta un carattere non facile, ma non c’è nessuno a Rimini che non gli riconosca due cose: la prima è che si è dedicato anima e corpo alla città che ama; la seconda è che sarebbe impossibile pagargli perfino un caffè.

La Procura ha fatto il suo dovere, e il tribunale ha assolto. Niente da dire su questo. Ma la prima domanda è: ci volevano nove anni? Nove anni? Nove anni? Nove?

E la seconda domanda è: ma quanti sono i politici che finiscono sui giornali perché inquisiti, e che poi alla fine, dopo un calvario dolorosissimo e inutile, vengono riconosciuti innocenti? Quanti sono? Sono tanti, sono troppi.