Lunedì 29 Aprile 2024

"I terremoti si prevedono" Giuliani e quell’idea fissa

Morto a 75 anni il tecnico (senza laurea) salito alla ribalta con il sisma dell’Aquila. Dalle liti con Bertolaso alla bocciatura dell’Ingv: una teoria mai convalidata

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di Giovanni Rossi

Allo stato attuale delle conoscenze scientifiche i terremoti sono e restano imprevibili. Ma nessuno sa se Giampaolo Giuliani, morto a 75 anni dopo una vita intensa e una breve malattia, abbia lasciato il mondo ancora convinto del contrario. L’ex tecnico (senza laurea) dell’Istituto nazionale di fisica nucleare nei laboratori del Gran Sasso diventa famoso in occasione del terremoto che il 6 aprile 2009 rade al suolo L’Aquila.

Una settimana prima, alla luce dello sciame che da settimane martoria l’Abruzzo, Giuliani predice un forte sisma a Sulmona. Quel pronostico sbagliato si traduce in avviso di garanzia per procurato allarme (con successiva assoluzione). Ma la calibrata teoria di Giuliani, che valorizza la variazione nelle emissioni di gas radon del sottosuolo come preannuncio di catastrofe, acquisisce immediata notorietà. E così le sue parole modello Cassandra, all’indomani della devastante scossa aquilana di magnitudo 5,8 gradi Richter, finiscono per intrecciarsi alle polemiche sul comportamento della Commissione Grandi Rischi. Risultato: Giuliani diventa il contraltare di Guido Bertolaso, l’uomo delle emergenze del governo Berlusconi, e di Enzo Boschi, presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Ci mette anche un po’ di rabbia pretendendo le scuse di Bertolaso per la bocciatura delle sue richieste di finanziamento. Giornali e tv lo cercano (e poi lo scaricano), mentre il web (dove già emergono pulsioni anti scientifiche) ne fa un santino: credibile a dispetto della mancanza di titoli. Una parabola già percorsa dall’autodidatta faentino Raffaele Bendandi negli anni Settanta.

Nei suoi studi portati avanti privatamente sin dal 1999 (fuori dalle viscere del Gran Sasso), Giuliani realizza un sistema di rilevatori di gas radon che mette a punto tra Turchia e Abruzzo. Nel 2002, alla vigilia del terremoto di San Giuliano di Puglia (5,7 gradi Richter, 30 morti), segnala alla Protezione civile valori anomali di radon (senza altri elementi utili). Uomo generoso, allestisce con straordinari sacrifici una sala sismica nei sotterranei di una scuola elementare di San Bernardino. L’Università dell’Aquila nel 2008 collauda il suo sistema di rilevazione. Analizza i dati di 4.500 scosse da Aosta a Pantelleria. Gli studi non sono tuttavia mai sottoposti a convalida scientifica. Secondo l’Ingv, Giuliani è "in buona fede", ma non esiste prova che il suo "metodo possa funzionare". Anzi, per l’Università di Santa Barbara, quell’idea fissa è incoerente, perché "ogni volta che aumentano le concentrazioni di radon, nella maggioranza dei casi non succede nulla".