Sabato 20 Aprile 2024

I programmi elettorali? Manca il futuro

Paolo

Giacomin

No future. Nessun futuro. Non ce n’è traccia nei programmi dei partiti, non ce n’è nei temi della campagna elettorale. Solo qualche scampolo, brandelli, di qualche parola chiave buttata qua e là a insaporire l’appiattimento sul presente, sulle emergenze da risolvere per consentire di vivere prima di filosofare, quando sarebbe bastato lasciare in piedi un governo che aveva dimostrato di avere, se non capacità, almeno credibilità per gestire problemi già roboanti due mesi fa: l’inflazione galoppante e le strette monetarie di Bce e Fed, la maggior rigidità degli scudi dell’Eurotower per i Paesi in difficoltà, specie quelli ad alto debito, il boom dei prezzi delle materie prime, partendo dal gas e finendo ai beni di prima necessità, la guerra in Ucraina. Emergenze vere alle quali la propaganda aggiunge le emergenze finte per fare like sperando si trasformino in voti. E poi? C’è qualcuno che, da oggi al 25 settembre, può dirci come vede il Paese alla fine della prossima legislatura? Come intende muoversi seriamente sulla transizione ecologica, sullo sviluppo delle rinnovabili, sul risparmio energetico? Cosa intende fare sulla (quasi dimenticata) innovazione e trasformazione digitale, sul piano europeo per i microchip, sul nuovo made in Italy degli ecosistemi digitali, sull’impatto dell’Intelligenza artificiale e dei big data? Come intende affrontare la crisi demografica e la sostenibilità sul medio e lungo termine, di un sistema di welfare ridotto alle promesse di andare in pensione il prima possibile o pagare meno tasse che si può? Prima sopravvivere e poi filosofare non è più una risposta praticabile, lo era in un altro mondo, non in questo che è – come sanno le scuole di management almeno da metà degli anni ’80 del secolo scorso – volatile, incerto, complesso (non complicato) e ambiguo. Un mondo nel quale è difficile prendere le decisioni giuste, che richiede capacità di adattamento e di previsioni strategiche in tempo reale. Un mondo nel quale pensare di risolvere un problema alla volta può condurre contro un muro dando l’illusione di essere sulla strada giusta. Illusioni, sogni infranti, promesse e bugie, buone intenzioni destinate a lastricare la vie dell’inferno. Anche in emergenza c’è bisogno di piantare alberi, perché domani possano dare ombra.