Il polpo Paul capiva di calcio tanto da non sbagliare nessuno degli otto pronostici per i Mondiali del 2010 in Sudafrica (agli Europei di due anni prima aveva fatto quattro su sei), ma potrebbe non essere l’unico esempio dell’"intelligenza" dei cefalopodi, a difesa dei quali si sta montando una polemica internazionale molto accesa. Una società ittica spagnola, la Nueva Pescanova, ha investito 50 milioni di euro per costruire il primo allevamento al mondo di polpi attiguo al porto di Las Palmas, la maggiore città di Gran Canaria, isola nell’omonimo arcipelago al largo dell’Africa. Proprio in Spagna, nelle scorse settimane, come è successo in altri Paesi, è arrivato il via libera a una legge che riconosce i polpi come esseri senzienti. Ma i lavori per l’allevamento sono in corso, e secondo l’azienda, a partire dal 2023, ogni anno saranno inviate sul mercato 3mila tonnellate di prodotto. Ma gli scienziati non ci stanno: i polpi sono "essere senzienti" e ridurli in cattività provocherebbe gravi problemi al loro umore, costituendo allo stesso tempo un’operazione "eticamente ed ecologicamente ingiustificabile", come sottolinea Commission in World Farming, un gruppo di attivisti e biologi che, come prima azione, hanno diffidato il governo britannico ad accettare qualsiasi contratto di importazione. I polpi in gabbia, anche se nel loro habitat naturale, potrebbero addirittura deprimersi e arrivare a uccidersi fra di loro. Nueva Pescanova, che ha sperimentato dal 2018 l’allevamento con 50 esemplari, difende il progetto sostenendo che non può che fare bene alla popolazione mondiale dei polpi, che sarebbe in parte risparmiata dalla caccia senza sosta che si svolge in tutti i mari, visto che il cefalopode piace a tutte le cucine. Ma nella scala del pericolo di estinzione delle varie specie marine l’octopus vulgaris siede sul gradino più basso con la classificazione "LC": rischio minimo. Gli scienziati ribattono ...
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