Domenica 5 Maggio 2024

I Cinque stelle nella trappola giustizialista

Pierfrancesco

De Robertis

In questa parabola c’è il percorso Cinquestelle, il conto che presenteranno al Paese. Quando tra poco la stragrande maggioranza di loro tornerà a fare quello che faceva prima, cioé poco, il saldo per l’Italia di un decennio di grillismo non sarà infatti solo il reddito di cittadinanza, ma anche i frutti amari di anni e anni di giustizialismo manettaro. L’ultima eredità della sbornia di Mani pulite e dei primi anni Novanta.

L’indagine su Grillo colpisce non tanto per la solita nemesi che si abbatte sui puri, come diceva Nenni a "fare i puri c’è sempre qualcuno che ti epura". Non è la prima volta né sarà l’ultima. Non impressiona neppure per la classica smentita delle parole d’ordine grilline (al di là di come finirà l’inchiesta su Grillo, allo stato solo indagato). Anche questa è l’ultima di una serie. Colpisce invece per il reato contestato a Grillo, appunto il traffico di influenze, un vero moloch del grillismo. Un reato fumoso, la cui riforma (in senso giustizialista) è stata voluta dai Cinquestelle raccogliendo alcune sensibilità presenti in certi settori della magistratura. Il traffico di influenze è difficile da provare (la maggior parte dei processi finisce infatti in niente) ma anche da smentire, ed è la tipica accusa che ti inchioda per mesi o anni. E’ il risultato finale del rapporto non del tutto sano tra la politica e (una parte dei) giudici che va avanti da Ttrent’anni. La prima stortura erano state le forze politiche che sfruttavano le inchieste per farsi la guerra, l’ulteriore discesa in basso sono stati i settori della magistrarura che si mettevano a far politica, un gradino più in giù le toghe che sfruttavano la politica per la carriera. Con i grillini si è scesi ancora: un partito che entra in sintonia con una parte dei pm e ne raccoglie le istanze. E questo è il risultato. Sarà forse il caso che dalle parti del Pd, luogo in cui ancora c’è qualcuno con il sale in zucca, ci si renda conto di tutto questo, e ci si interroghi sul senso di una alleanza (ma esiste ancora?) sempre meno comprensibile.