Lunedì 29 Aprile 2024

Guerra al virus, primi tamponi nelle scuole

Il debutto oggi a Bracciano. Il ministro Speranza: presto anche i test salivari. Torna a salire il numero dei contagiati e dei morti

di Giovanni Rossi

Parte dal Lazio il contrattacco al Covid. Oggi, ad Anguillara Sabazia, sulle sponde del lago di Bracciano, gli iscritti al liceo scientifico ’Vian’ saranno i primi studenti italiani a poter effettuare il tampone antigenico negli spazi appositamente allestiti dall’Asl 4. Una prima assoluta in ambito nazionale. Però destinata a diventare la norma, come annuncia alla Camera il ministro della Salute Roberto Speranza: "Ancora per alcuni mesi dovremo assolutamente resistere – spiega il ministro – e il tema dei test è assolutamente strategico". Dopo i test negli aeroporti ai passeggeri rientranti dai Paesi maggiormente colpiti dal Covid, l’impegno "nelle scuole va esattamente in questa direzione". Con una novità promettente destinata ai più giovani: "La possibilità di riscontrare il virus semplicemente attraverso l’analisi della saliva in modo non invasivo". Alla svolta manca poco: solo "che il processo di validazione possa concludersi", è il pubblico auspicio.

Il bollettino di giornata conferma la tendenza di periodo. I nuovi contagi risalgono, a quota 1.640 (+248), effetto naturale dell’incremento dei tamponi che risuperano la soglia dei 100mila (103.696, +16.393). Venti i decessi nelle 24 ore (+6). I pazienti attualmente positivi sono 46.114 (+625): 43.212 in isolamento domiciliare (+566), 2.658 ricoverati con sintomi (+54), 244 in terapia intensiva (+5). I guariti di giornata sono 995. La regione con più contagi è la Campania (248), seguita da Lombardia (196) e Lazio (195).

Il governo lavora al rafforzamento del sistema sanitario. In applicazione del Dl Rilancio, il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia illustra e discute con le Regioni il piano per il potenziamento della rete ospedaliera. A bilancio per il 2020 ci sono 1,5 miliardi: 54 milioni saranno impegnati per 4 strutture mobili – ciascuna da 75 posti – da dislocare in caso di emergenza in aree già individuate di ogni regione. Tocca ai governatori presentare nuovi piani per i territori, poi l’attuazione spetterà al commissario per l’emergenza Domenico Arcuri. Resta invece ancora nel limbo la decisione su una maggiore apertura degli stadi: "Sino a un terzo della capienza", immagina il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri. Speranza e il Cts restano del tutto contrari.

Intanto nel mondo e in Europa il Covid continua a galoppare a velocità allarmante. Nessun Paese appare al riparo, neppure la Germania (duemila i contagi di giornata con tendenza al rialzo). "La pandemia scatterà seriamente soltanto adesso", prevede Christian Drosten, virologo dell’ospedale Charité. Lo stesso ministro degli Esteri Heiko Maas è costretto all’autoisolamento dopo la positività di una guardia del corpo.

Storia analoga in Francia, dove Alexandre Benalla, il 29enne ex bodyguard di Emmanuel Macron – immortalato durante atti di violenza contro manifestanti nel 2018 in Place de la Contrescarpe – è ricoverato in rianimazione. Macron è preoccupato per Parigi, dove il tasso di incidenza del virus tocca i 204 casi ogni 100mila persone, peggio di Lione e Marsiglia. Tra le contromisure stabilite dalle autorità spiccano il divieto di vendita di alcol dopo le 20, il limite di assembramento a 10 persone e quello di partecipazione ai grandi eventi che scende a un massimo di mille spettatori (da 5mila). Ancora più esplosiva la situazione in Spagna con mille contagi ogni 100mila abitanti. Sei quartieri e sette sobborghi di Madrid sono in stretto lockdown. Mancano 200 medici. Infine, in Gran Bretagna (ieri 6mila contagi), il governo rinvia la legge finanziaria per impossibilità di stilare piani a lungo termine. Meglio aspettare.