Green Pass modello Francia, Gelmini: "Troveremo via italiana"

Politica divisa sulla linea francese. Sileri: "Fare subito come Macron, io a Speranza l'ho detto tante volte". E Oltralpe il 61% dei francesi sta con Macron

Persone a fare un aperitivo a Venezia (Ansa)

Persone a fare un aperitivo a Venezia (Ansa)

Roma, 14 luglio 2021 - Italia tentata, ma divisa, sul Green Pass modello Francia. "Sarà oggetto di discussione e valutazione nei prossimi giorni", riferiscono fonti governative che ricordano come lo strumento sia già utilizzato in alcuni ambiti, come matrimoni, Rsa, stadi, eventi.

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Gelmini: "Troveremo via italiana"

"In Italia abbiamo raggiunto un risultato molto importante, stiamo confermando le 500mila vaccinazioni ogni giorno, anzi le abbiamo tendenzialmente superate e questo è un fatto positivo. Però sicuramente la variante Delta ci preoccupa e quindi credo che si debba trovare una via italiana all'utilizzo ampio del Green pass", dice il ministro per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, a margine di un incontro al Parlamento Ue a Bruxelles. "Su questo non inseguiamo modelli stranieri ma certamente il governo valuterà di estendere l'utilizzo del Green pass ad altri servizi nella logica di incentivare le vaccinazioni", aggiunge.

Le posizioni

Lega e Fratelli d'Italia già ieri escludevano la possibilità di applicare la linea anti Covid di Macron che ha posto il certificato verde come condizione per accedere a ristoranti, bar, concerti, trasporti e in generale a eventi con molte persone ("Non scherziamo", ha detto il leader della Lega Matteo Salvini in proposito. "Idea raggelante", il commento di Giorgia Meloni).  Non è chiara quale sia la posizione del Governo e di Mario Draghi, anche se proprio Salvini oggi, dopo aver visto il premier, dichiara: "Ne abbiamo parlato ma non metto in bocca opinioni al presidente. Diciamo che le scelte estreme non piacciono né a me né a Draghi. Noi non siamo per gli estremismi. Il modello francese non è un modello, è fuori discussione". Ma stamattina sulle colonne del Messaggero è stato il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri a formalizzare la valutazione in corso nell'Esecutivo.

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Per Sileri bisogna seguire subito l'esempio francese ("È una scelta sicuramente giusta"), applicando "sul serio" il Green pass: niente quarantena per chi ha ricevuto due dosi, parametri da rivedere nel giro di una o due settimane. "Pensiamo alle discoteche - incalza -, se concedessimo ai locali di aprire per i clienti con il Green pass, avremmo la corsa di chi ha tra i 18 e i 40 anni a vaccinarsi". Perché "il Green pass oggi è un mezzo per non tornare indietro quando i contagi saranno più elevati". E sui parametri. "Dovremo aumentare l'importanza del tasso di riempimento degli ospedali". 

Secondo Sileri il metodo Macron andrebbe quindi applicato anche nel nostro Paese. "Dovremmo farlo anche in Italia, non chieda a me perché ancora non siamo partiti, io a Speranza l'ho detto tante volte". Lo stesso sottosegretario ieri sera si mostrava però più cauto sul tema: "Il modello Macron per il Green pass è utile - diceva -, ma noi siamo già più avanti perché abbiamo una situazione epidemiologica migliore".

Indubbiamente il Green pass obbligatorio per accedere a ristoranti e trasporti fa discutere la politica. Se alcuni esponenti del Pd chiedono di "estendere il green pass a tutti i luoghi di socialità", per i deputati M5s in Commissione Affari sociali l'ipotesi è "prematura e pone interrogativi per coloro che devono forzatamente ricorrere al tampone". Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, si dice invece "per l' obbligo vaccinale al personale sanitario e scolastico".  Questa mattina si è schiarata a favore di un'estensione del Green Pass anche Forza Italia, per l'autorevole voce del ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta. "Sono faverevole all'estensione dell'uso del Green Pass per il ritorno alla normalità di tutte le attività, e in particolare per garantire le esigenze di socializzazione nella scuola, sui luoghi di lavoro e nelle occasioni ludiche e di svago", scrive in una nota. "Non si possono invocare riaperture indiscriminate senza un richiamo alla responsabilità individuale che riverbera sulla salute collettiva", aggiune

Le Regioni sulla linea francese sono andate ieri in ordine sparso. E oggi, sulle colonne del nostro giornale, il governatore delle Marche Francesco Acquaroli (Fratelli d'Italia) ha bocciato la misura: "Meglio lavorare sui protocolli e fissare regole chiare e di buon senso", il suo pensiero. Certo è che la svolta Green Pass potrebbe tornare utile per allontanare lo spettro di un ritorno alle zone gialle, scenario che atterrisce i governatori, saliti ieri sulle barricate per ribadire come il rialzo dei contagi non possa essere preso come unico parametro per "giustificare nuove restrizioni". Per Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, "se abbiamo deciso di varare il Green Pass allora dobbiamo sfruttarlo. Per questo sostengo che dovremmo sederci tutti assieme, attorno a un tavolo, e decidere come sfruttare al meglio questo strumento, anche se temo che dovremo risolvere i problemi legati alla burocrazia italiana".

Francia

Nel frattempo Macron, che ha anche isitituito l'obbligo vaccinale per gli operatori sanitari, pena lo stop allo stipendio, ieri ha incassato in 24 ore un milione di prenotazioni per il vaccino anti Covid. E ora il numero è raddoppiato, toccando 2 milioni di prenotazioni,  di cui 1,7 milioni sulla piattaforma Doctolib oltre 150.000 su Maiia e 100.000 su Keldoc.

Ma le restrizioni introdotte dall'Eliseo hanno diviso il Paese. Numerosi sindacati hanno protestato sottolineando che la vaccinazione "deve essere una iniziativa personale che deve essere rispettata", come si legge sul sito del canale France 3. Sul Green Pass, Le Figaro e alcuni canali televisivi hanno dato ampio spazio alla richiesta dei ristoratori di rinviare l'entrata in vigore della nuova misura.

Le Monde dedica invece un articolo agli adolescenti fra i 12 e i 17 anni che saranno esentati fino al 30 agosto, mentre per tutti gli adulti la nuova regola entrerà in vigore dal primo agosto per i ristoranti, i bar, gli aerei, i centri commerciali, i treni e i pullman e dal 21 luglio per i luoghi della cultura e dello svago.  La deroga, si legge nel pezzo, è stata annunciata dal ministro della Salute, Olivier Ve'ran, per "non rovinare le vacanze delle famiglie".

L'intervento "politico" di Macron, a circa 9 mesi dalle elezioni presidenziali, ha trovato risalto anche negli interventi di alcuni commentatori televisivi, per esempio sul canale all news Lci. Si è parlato di "svolta nella comunicazione" che svela la sua intenzione di ripresentarsi nella corsa per l'Eliseo (al momento non ha ancora annunciato la sua candidatura). Le Parisien dedica invece un articolo al Qr Code che consentirà ai ristoratori di leggere il pass sanitario dei clienti spiegando che il personale potrà leggere solamente il nome, cognome e data di nascita del cliente e, accanto, vedrà un segnale rosso o verde.

Intanto, secondo un sondaggio Odoxa per Le Figaro, il 61% dei francesi appoggia le misure annunciate da Macron per scongiurare il rischio di una quarta ondata legata alla variante Delta.

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