Green pass per trasporti e sport: quando servirà. Il governo accelera sulla stretta

L’ipotesi è di imitare solo in parte la Francia. Restrizioni anche per partecipare a eventi, non per bar e ristoranti

Green pass

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Roma, 15 luglio 2021 - Per effetto dell’impennata dei nuovi casi – 2.153, mai così tanti dal 6 giugno scorso; sono più che raddoppiati in una settimana rispetto ai 1.010 di mercoledì scorso – il Green Pass all’italiana si avvicina. Se ne doveva parlare a fine mese, per applicarlo eventualmente ad agosto, ma la pandemia impone la sua agenda e una proposta per il Green Pass potrebbe essere varato già lunedì in una cabina di regia. O al massimo nella settimana successiva. Il provvedimento dovrebbe essere un decreto legge perché per estendere l’applicazione del Green Pass ad altri ambiti rispetto a quelli previsti dal regolamento europeo serve una norma di legge, come ha detto il garante per la privacy nel parere sul dpcm di attuazione della piattaforma per il rilascio della certificazione e in audizione in Parlamento.

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Di sicuro l’estensione del Green Pass italiano prossimo venturo non sarà una copia del provvedimento varato dalla Francia, ma una versione più light. Allo stato si pensa di non prevederlo per ristoranti, bar, autobus, ma introdurlo, come già per matrimoni, Rsa e discoteche (seppure solo in teoria, dato che manca una data per la riapertura) anche per aerei, treni, navi, manifestazioni sportive, congressi, fiere, convegni e probabilmente anche per palestre e centri sportivi. In seno al governo il dibattito è in corso. Molte Regioni sono favorevoli (Toscana, Campania, Liguria, Lazio) alcune sono contrarie (Lombardia, Veneto), prudente l’ Emilia-Romagna. "Giusto applicare il Green Pass per l’accesso ai luoghi ‘più complicati’ come stadi o discoteche – osserva il governatore Bonaccini – Sul resto invece sarei cauto. Non direi di attuare ‘sic et simpliciter’ in Italia il Green Pass proposto da Macron per tutti i settori". "Allo stato attuale – osserva il governatore del Friuli e presidente della Conferenza delle regioni, Massimiliano Fedriga – non avrebbe senso per bar e ristoranti all’aperto. Ma potremmo pensare di favorire con il Green Pass l’apertura di attività ora chiuse, come le discoteche. Dovremmo sederci tutti assieme, attorno a un tavolo, e decidere come sfruttare al meglio questo strumento".

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Restano molto contrari Confesercenti e Confcommercio ma anche FenailpFederlidi (che associa 8 mila stabilimenti balneari) e i ristoratori di Tni Italia. A loro risponde un esponente del centrodestra come il governatore della Liguria, Giovanni Toti: "La situazione è questa: i contagi aumentano ovunque e, verosimilmente, cresceranno ancora. Vaccinarsi è indispensabile. Chiedo a commercianti, ristoratori, baristi, gestori di discoteche, organizzatori di eventi e spettacoli e molto altro: è meglio fare uno sforzo e controllare in certe situazioni il Green Pass oppure richiudere di nuovo le attività se cresceranno i ricoveri a causa dei non vaccinati?". L’esecutivo la pensa come Toti. "Il governo italiano valuterà l’estensione dell’utilizzo del Green Pass ad altri servizi, nella logica chiave di incentivare il più possibile le vaccinazioni – ha detto la ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini – . Ma credo che non si debbano seguire modelli stranieri ma si debba trovare una via italiana all’utilizzo ampio del Green Pass".

A favore del Green Pass nel governo ci sono il suo collega di partito Renato Brunetta, tutti i ministri Pd, Elena Bonetti di Iv e, seppure con distinguo, il ministro della Salute Roberto Speranza che ieri, rispondendo al question time alla Camera, ha sottolineato l’importanza di "un uso intelligente del Green Pass". Contraria la Lega, cauto il M5s. Ieri il leader del Carroccio, Matteo Salvini, ha incontrato il premier Mario Draghi e dopo ha detto ai giornalisti che "il modello francese non è un modello. L’obbligo, la costrizione, chiedere il Green Pass a chi prende un caffè, una pizza o l’autobus è fuori discussione. Le scelte estreme non piacciono né a me né a Draghi, mettiamola così". In altri termini, ci sarà mediazione che passerà anche dalla revisione dei criteri per cambiare i colori delle regioni – che sarà venerdì nella cabina di regia – in un senso meno legato al numero dei contagi e all’Rt e molto di più all’affollamento degli ospedali. Su questo le Regioni, che vogliono evitare passaggi in giallo in piena estate, sono compatte e il governo non è contrario. Si farà, presto.