Spettro zona gialla, nelle Marche è già allarme. "Basta spaventare i turisti"

Il governatore Acquaroli: non rischiamo di perdere la zona bianca. "Il Green pass per partecipare agli eventi? Meglio regole di buon senso"

Il governatore delle Marche, Francesco Acquaroli (Fd’I), 46 anni

Il governatore delle Marche, Francesco Acquaroli (Fd’I), 46 anni

Presidente Francesco Acquaroli, è preoccupato da questo clima di allarme sui numeri dei contagi nelle Marche?

"Facciamo attenzione alle cose, perché nessuno di noi vuole apparire superficiale davanti alla gestione di questa crisi sanitaria, ma classificare una regione come potenzialmente a rischio per una differenza di circa 4 casi positivi settimanali ogni 100 mila abitanti, e ampiamente sotto il dato che farebbe scattare la zona gialla, non sembra prevenzione quanto piuttosto un allarmismo attualmente del tutto ingiustificato"

Il tema suscita preoccupazione soprattutto nel settore turistico.

"In mattinata sono stato raggiunto dalle telefonate allarmate degli operatori che dopo gli articoli pubblicati stanno registrando molteplici disdette con conseguenti riscossioni di caparre. Io invito tutti a essere attenti nel dare le informazioni, perché vorrei si evitassero danni economici ingenti a causa di una diffusione non veritiera dei dati inerenti la pandemia".

L’estate turistica va salvata, ma come possiamo farlo?

"Innanzitutto non ingenerando allarmismi ingiustificati, fornendo le giuste informazioni e, da parte nostra, continuando sempre a monitorare la situazione della pandemia che dobbiamo tenere sotto controllo".

Lei ha telefonato al ministro Speranza e al generale Figliuolo per manifestare questa sua preoccupazione.

"C’è un rischio potenziale, stiamo vivendo una pandemia globale, ma ci dobbiamo basare sui numeri e i numeri parlano in maniera chiara e inequivocabile. Mi aspetto una collaborazione istituzionale che ho ricevuto telefonicamente e in tutte le maniere, mi aspetto che ci aiutino a raccontare la situazione per quella che è".

Le Marche quindi non sono a rischio per il ritorno in zona gialla.

"Nessun rischio imminente al momento. Ricordo alcuni dati. Il primo è che per andare in zona gialla, con le normative attuali, occorre registrare 50 nuovi positivi settimanali ogni 100 mila abitanti. La media nazionale attualmente è di 11 nuovi positivi settimanali su 100 mila abitanti, nella nostra regione il dato ad oggi è di 14,45. Di fatto nell’ultima settimana abbiamo avuto in termini assoluti su tutta la popolazione marchigiana 51 nuovi positivi "in eccesso" rispetto alla media nazionale, circa 7 casi al giorno in più. Attualmente siamo molto lontani dal raggiungere i numeri che ci potrebbero riportare in zona gialla e di fatto siamo in linea con la media nazionale".

Come procede il tracciamento dei positivi?

"Il numero dei tamponi che noi effettuiamo giornalmente, nel tentativo di individuare e tracciare i positivi, raggiunge anche i 3.000 giornalieri proprio per cercare di circoscrivere il virus ed evitare eventuali focolai. Ricordo anche che il numero dei ricoverati in questo momento per Covid nelle strutture sanitarie regionali è di 10 persone in tutto. La preoccupazione va limitata".

Ma lei presidente pensa che sia il caso di cambiare i parametri per le colorazioni delle regioni?

"Ma anche con gli attuali parametri le Marche sono lontane dal rischio zona gialla e la situazione è sotto controllo. Poi si potrebbe fare un ragionamento in questo senso, dando rilevanza più che al dato sulla positività, a quello legato alla pressione sulle strutture ospedaliere. Di sicuro in questo caso parliamo di dati più concreti e significativi anche rispetto ai contagi. I ricoverati di ieri erano 11 in tutta la regione, su questo non c’è possibilità di confusione".

Sulle vaccinazioni lei ritiene che ci sia bisogno di incamminarsi sulla linea della Francia, usando il green pass per ogni evento di comunità?

"Ritengo che le libertà personali, garantite dalla Costituzione, siano sacre e inviolabili. Credo che piuttosto si debba lavorare meglio su protocolli e regole chiare e di buon senso".