Martedì 30 Aprile 2024

Foca monaca avvistata nel Salento: è la prima volta dopo 50 anni. Il video

Terlizzi, docente di Zoologia e biologia marina: "Il mammifero pinnipede può raggiungere fino 300 chili di peso. Un tempo era presente in tutto il Mediterraneo"

Le immagini della foca monaca

Le immagini della foca monaca

Roma, 6 gennaio 2021 - Era 50 anni che un esemplare di foca monaca non veniva avvistato e filmato nelle acque dell'Area marina protetta di Porto Cesareo, nel Salento. Ad accorgersi del mammifero, appartenente a una specie protetta e in via di estinzione, è stato il pescatore e diportista sportivo, Omar De Benedittis, mentre, a bordo della sua imbarcazione, si trovava nella 'Zona A' dell'Area marina protetta, il cuore della riserva, in cui è vietata qualunque tipo di attività ad eccezione della ricerca scientifica. Immediatamente è partita una segnalazione ai biologi della Area marina protetta, che, dopo un primo consulto e un approfondimento sui comportamenti dall'animale, osservando lo stile della sua nuotata, hanno appurato che effettivamente si trattava di un esemplare di foca monaca, ritornata a solcare le acque dello Jonio dalle quali da tempo era assente.

"Siamo di fronte alla documentazione filmata e reale, di un ritorno atteso da anni e di importanza rilevante", ha detto il direttore della della riserva, Paolo D'Ambrosio: "La foca monaca, infatti era scomparsa da tempo in diverse zone dal Mediterraneo - ha aggiunto -. Il suo ultimo avvistamento nelle acque di Porto Cesareo risale addirittura agli anni settanta". "Per tutta una serie di cause - ha spiegato - che vanno dall'antropizzazione del litorale costiero sino alla minaccia per questa specie, rappresentata da predatori senza scrupoli, ne ha decretato, l'allontanamento e la quasi estinzione".

L'importanza scientifica e naturalista dell'avvistamento è stata sottolineata anche dal professor Antonio Terlizzi, docente di Zoologia e biologia marina dell'Università di Trieste e, per 20 anni , al 'Disteba' dell'Università del Salento, oltre che responsabile per conto del Conisma di diversi progetti di gestione e valorizzazione dell'efficacia dell'Area marina protetta di Porto Cesareo. Il professore ha descritto l'esemplare come "un mammifero pinnipede, unico rappresentante, in Mediterraneo, della famiglia delle foche". L'animale, ha proseguito, "può raggiungere i 300 chili di peso. Un tempo presente in tutto il Mediterraneo, ha visto rarefarsi la sua popolazione come conseguenza della frequentazione turistica delle coste e, soprattutto, della cattura e uccisione da parte dell'uomo. Si nutre di pesci e cefalopodi. Alla fine del Novecento si considerava estinta in Italia. Più di recente si è assistito a segnalazioni nel basso adriatico e lungo le coste ioniche italiane, greche e albanesi. L'ultima segnalazione in Salento ha riguardato un cucciolo a Frigole, sulla costa leccese, poi rinvenuto morto a poca distanza, a Torre San Gennaro". Terlizzi si è raccomandato, "qualora si dovesse avvistare la foca monaca", di "non molestarla, non disturbarla e segnalarne l'avvistamento esclusivamente alle autorita'".