Giovedì 9 Maggio 2024
ALESSANDRO CRISAFULLI
Cronaca

Finito sotto il treno Gli insulti e la spinta I baby aggressori ripresi in un video

Sui social le sequenze della spedizione punitiva contro il 14enne. Il giovane ha provato a fuggire. La madre: "Immagini tremende"

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di Alessandro Crisafulli

SEREGNO (Monza)

Le immagini sono agghiaccianti. Di quelle capaci di bloccarti il respiro. Difficili da dimenticare. Da metabolizzare. Da accettare. "Io non sono riuscita a vederlo fino alla fine", sospira, sofferente, la madre, "lui invece lo ha fatto ed è sotto choc". L’accerchiamento e poi la spinta netta, improvvisa, a tradimento, verso il treno in corsa. Con il corpo del ragazzo che viene risucchiato tra la banchina e il convoglio, sparendo come nel nulla. Per miracolo, non per sempre.

Il video fornito dalla questura di Monza, in merito all’aggressione di mercoledì pomeriggio alla stazione di Seregno ai danni di uno studente 14enne brianzolo, è stato la chiave nelle indagini che hanno permesso alla Squadra mobile, in collaborazione con la Polizia ferroviaria di Monza, di sottoporre a fermo di indiziato di delitto, disposto dalla procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Milano, due adolescenti italiani di 14 e 15 anni. I protagonisti, in concorso, della tentata rapina e del tentato omicidio nei confronti del coetaneo. Un video che nella giornata di ieri è rimbalzato sui social network e nelle chat di tutte le scuole e i gruppi giovanili della Brianza e non solo. Destando sconcerto e inquietudine.

Possibile arrivare a tanto? Un interrogativo che affolla i pensieri, giorno e notte, della mamma del ragazzo, che si trova ancora ricoverato al San Gerardo di Monza. Malconcio. Sconvolto. Impaurito. Ma vivo. "Mi hanno minacciato con dei messaggi su Whatsapp e poi mi hanno aggredito alla stazione", ha raccontato il ragazzo, "ma non mi sono reso conto di essere finito proprio lì, quasi schiacciato dal treno", ha aggiunto, terrorizzato, dopo aver visto la sequenza di una ventina di secondi. "È vivo veramente per miracolo – racconta la donna, dopo altre lunghe ore tra questura ed ospedale, come immersa in un incubo –, non auguro a nessuno di essere nei nostri panni. Lui è stato interrogato, ha raccontato quello che è successo, ha detto la verità, per quello che si ricorda, perché la botta in testa gli ha fatto perdere dei ricordi". Ciò che non potrà mai dimenticare sono le immagini viste, oltre a quanto subìto. I poliziotti hanno ricostruito nei dettagli l’incredibile vicenda: l’aggressione è stata una vera e propria spedizione punitiva verso il ragazzo, colpevole solo di aver mandato dei messaggini ad una coetanea contesa.

Il malcapitato, intorno alle 14.30 viene raggiunto sul binario 1 della stazione ferroviaria di Seregno da un gruppo di giovani. Attaccano briga. Lo insultano e minacciano. Lo colpiscono e cercano di portargli via la felpa. Il 14enne riesce ad allontanarsi e raggiunge la banchina del binario 2 in attesa del treno per tornare a casa, a Lentate sul Seveso. Ma il branco non demorde. Lui è seduto sulla panchina, che conta i secondi per l’arrivo del convoglio. Viene sorpreso alle spalle. Accerchiato. Si alza di scatto, provando a fronteggiarli, cercando di nascondere la paura. Ma uno degli adolescenti, con un gesto repentino, violento, irrazionale, lo spinge verso il binario, dove è in transito il treno. Sequenze da brividi.