Lunedì 29 Aprile 2024

Figli e gloria, un’impresa da campionesse

Viviana

Ponchia

Un bambino può fare a pezzi le ambizioni di sua madre? E se arriva un fratello ha più probabilità di riuscirci? Se la madre galleggia nella precarietà e l’ambizione è farsi assumere da un call center forse sì. In generale però i bambini sono moltiplicatori di sogni, non li spezzano. Soprattutto quando le madri di mestiere fanno quelle che vincono. Restare incinta non è mai un buon motivo per cominciare a perdere. Può sembrare che le due cose coincidano se la decisione di mollare rasenta il lieto evento, ma non è mai così.

Cento giorni prima delle Olimpiadi del 2016 Valentina Vezzali salì in pedana a Rio de Janeiro per annunciare il suo ritiro a 42 anni. Quando aveva anticipato l’arrivo di Andrea, il secondo figlio, aveva giurato di non avere intenzione di mollare e diciotto giorni dopo la prima gravidanza, con 30 chili in più addosso, era già in gara. Quattro mesi dopo diventò campionessa del mondo. Disse di volere tornare più forte di prima. Perché la gara era parte della sua vita. Poi successe qualcosa e appese il fioretto al chiodo. La definì "una buona scelta di tempo". I bambini non c’entrano, si possono conciliare con la gloria.

Tania Cagnotto domanda scusa se non la vedremo più sul trampolino. E anche nel suo caso il fatto di diventare di nuovo mamma sta ai margini della scelta. Il tempo dilatato del lockdown ha portato riflessioni, a 35 anni spiega di avere scelto la vita. Non è una resa felice al biberon e al pannolino. È che le mamme a un certo punto si scoprono stanche: di medaglie, sacrifici e anche dei sogni altrui.