Domenica 16 Giugno 2024
RITA BARTOLOMEI
Cronaca

Omicidio San Giovanni Rotondo, la testimone: “Mezz’ora di puro terrore, non posso dimenticare quello sguardo”

Il pomeriggio di follia vissuto dalla cittadina di San Pio. Piantonato in una struttura psichiatrica il 43enne accusato di aver ucciso Rachele Covino, 81 anni. Il sindaco Crisetti: “Dolore e sconcerto, quella persona non aveva mai manifestato problemi”

San Giovanni Rotondo (Foggia), 26 maggio 2024 - È piantonato in una struttura psichiatrica F. C., il 43enne di San Giovanni Rotondo accusato di aver ucciso Rachele Covino, 81 anni, trovata cadavere ieri pomeriggio nel suo appartamento nella cittadina di San Pio. I carabinieri lo hanno bloccato dopo essere stati allertati dai residenti. Le segnalazioni parlavano di un uomo completamente nudo e insanguinato che si aggirava in stato confusionale. Il 43enne, prima di entrare nella casa della vittima, si era introdotto in un’altra abitazione, dalla quale però era stato allontanato.

San Giovanni Rotondo: 43enne piantonato in una struttura psichiatrica con l'accusa di omicidio
San Giovanni Rotondo: 43enne piantonato in una struttura psichiatrica con l'accusa di omicidio

“Una tragedia inaspettata”

“Una tragedia del tutto inaspettata, proviamo grande dolore e sconcerto - confida il sindaco Michele Crisetti al telefono con Qn.net -. Quest’uomo non era nota ai servizi sociali, non mi risulta neppure che fosse seguito dal centro di igiene mentale. Non aveva mai manifestato problemi. Anche per questo, siamo increduli. Da quanto hanno raccontato i residenti, chiunque incontrava sul suo cammino poteva essere una potenziale vittima”.

La testimone: “È stato agghiacciante”

Abbiamo sentito al telefono una testimone di questa mezz’ora di puro terrore vissuta da San Giovanni Rotondo. “All’inizio non avevo capito cosa stesse accadendo – è ancora sconvolta F. L. -. Avevo sentito urlare, pensavo a una lite per il parcheggio. Mi sono affacciata, ho chiesto alla figlia della povera signora Rachele, che abita vicino a me, cosa stesse accadendo. In quel momento un ragazzo stava suonando al suo campanello, diceva di aver già chiamato il 112. C’era una marea di gente terrorizzata”.

"Nudo e insanguinato, gridava e dava pugni alle auto in sosta”

Poi la testimone ha messo a fuoco il protagonista della scena. “Mi sono vista quest’uomo che faceva la salita, era tutto insanguinato e completamente nudo. Ho pensato a mio padre che abita vicino a me e si era affacciato alla finestra, gli ho urlato di chiudere la porta. Lui non aveva capito che cosa stesse accadendo, guardava quell’uomo e diceva, è un pazzo. Lui gridava e dava pugni alle auto in sosta. Erano le 14:10, più o meno”.

A quell’ora Rachele Covino era già morta. “Alla fine – prosegue il racconto della testimone – è stato bloccato dai carabinieri. Una mezz’ora davvero agghiacciante. Ho avuto paura anche per mio padre. E non posso dimenticare l’espressione di quell’uomo, quando è passato sotto la mia finestra. Come a dire, poi ci rivediamo. Pareva un film del terrore”.