Venerdì 16 Maggio 2025
CLARA LATORRACA
Cronaca

Che ruolo hanno le donne in Vaticano (e nel Conclave) dopo il pontificato di Francesco

In un'istituzione conservatrice e patriarcale come la Chiesa cattolica, il pontificato di Francesco è stato segnato da un’apertura verso le persone di sesso femminile. Anche se la parità è ancora molto lontana e il sacerdozio femminile sembra irraggiungibile

Un gruppo di suore nel piazzale di San Pietro in Vaticano

Un gruppo di suore nel piazzale di San Pietro in Vaticano

Concluso il funerale di Papa Francesco, iniziano i preparativi per il Conclave che eleggerà il suo successore, previsto secondo diritto canonico tra i 15 e i 20 giorni successivi alla morte del pontefice. Un evento che vedrà la partecipazione dei cardinali elettori, ovvero ai membri del collegio cardinalizio che non hanno compiuto 80 anni. Ovviamente, tutti uomini.

Ma durante i giorni che decideranno chi siederà sul trono del Vaticano, ci saranno anche alcune donne che si muoveranno tra la Cappella Sistina e la residenza di Santa Marta: si tratta di figure di servizio e di supporto – come il personaggio di Sorella Agnes nel famoso film di Edward Berger – che così come i cardinali sono tenute al segreto assoluto rispetto all’andamento delle votazioni.

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E sebbene le donne vaticane non abbiano potere decisionale rispetto al seggio vacante del papa, durante il pontificato di Papa Francesco il loro numero ma anche il loro potere è aumentato: segno di un cambiamento all’interno di una istituzione fortemente patriarcale?

La salma di papa Francesco trasferita a San Pietro per l'ostensione
Il funerale di Papa Francesco nella basilica di San Pietro, nella Città del Vaticano

Quante sono le donne in Vaticano?

Attualmente, le donne impiegate in Vaticano sono circa 1.165, ovvero circa il 23,4% del totale dei dipendenti della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. All’inizio del pontificato di Bergoglio – nel 2013 –, erano 846 (ovvero il 19%). All’interno della Curia Romana – ovvero la struttura amministrativa centrale della Chiesa - la percentuale femminile è ancora più alta: si tratta del 26,1%.

Oltre ad essere cresciuto il numero, sono aumentate anche le donne in posizione di responsabilità: oggi più di una decina ricoprono incarichi dirigenziali di rilievo, anche se restano meno del 5% dei ruoli dirigenziali totali in Curia.

Gli incarichi femminili di potere

Storicamente, la nomina di donne per alti incarichi di Curia è iniziata con Paolo VI, negli anni ‘60: durante il suo pontificato, l’australiana Rosemarie Goldie prestò servizio presso il Pontificio Consiglio per i Laici dal 1967 al 1976 come una dei due vice-segretari. Nel 2004 Giovanni Paolo II nominò un nuovo sottosegretario donna: suor Enrica Rosanna, presso la Congregazione per la Vita Consacrata. Sotto il pontificato di Bergoglio, le nomine di donne a posizioni dirigenziali si sono moltiplicate.

Il Papa sceglie un ’ministro’ donna. È la prima nella storia della Chiesa
Suor Simona Brambilla, 59 anni, è originaria di Monza. Ha un dottorato in Psicologia ed è stata missionaria in Mozambico

E nel 2024 Papa Francesco ha nominato Suor Simona Brambilla prefetto del Dicastero per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica: si tratta della prima religiosa ad occupare una figura così apicale all’interno del Vaticano. C’è poi suor Alessandra Smerilli, segretaria del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, che occupa quindi la seconda carica più alta.

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Diverse donne occupano posizioni di leadership in altri organismi vaticani, come Nataša Govekar (direzione teologico-pastorale del Dicastero per la Comunicazione), Cristiane Murray (vice-direttrice della Sala Stampa), Charlotte Kreuter-Kirchhof (vicecoordinatrice del Consiglio per l’Economia), ed Emilce Cuda (segretaria della Pontificia Commissione per l’America Latina). E anche altre figure chiave sono donne, come Barbara Jatta, direttrice dei Musei Vaticani, e suor Raffaella Petrini, segretaria generale del Governatorato della Città del Vaticano.

La crescita della presenza femminile – in costante aumento nel corso degli ultimi 10 anni – sembrerebbe riflettere una trasformazione in corso nella governance vaticana, con un incremento sia nei ruoli operativi che in quelli dirigenziali, anche se la parità nei vertici è ancora lontana. E anche la teologia sembra schierarsi, almeno per ora, contro le donne. 

ROSARIO IN SUFFRAGIO DI PAPA FRANCESCO
Suore in piazza San Pietro durante la messa per il funerale del Papa

Sacerdozio femminile: una conquista ancora lontana

Nonostante la sua apertura rispetto alle nomine femminili per posizioni di potere, Papa Francesco ha sempre mantenuto - in accordo con la posizione ufficiale della Chiesa cattolica - una posizione di netto rifiuto rispetto alla possibilità che le donne possano accedere al sacerdozio. Le ragioni per cui le persone di sesso femminile non sono ammesse al ministero ordinato sono teologiche, ma anche storiche: secondo l'insegnamento della Chiesa, Gesù Cristo ha scelto solo uomini come apostoli, e questa scelta è vincolante per l’istituzione.

Papa Francesco ha affermato che il sacerdozio femminile è un “problema teologico” e ha spiegato che le donne non possono accedere al sacerdozio perché non spetta loro il “principio petrino”, ma quello “mariano”, che considera più importante. Ha sottolineato che il ruolo delle donne nella Chiesa è fondamentale ma diverso da quello del ministero ordinato, affermando che “fare spazio alle donne nella Chiesa non significa dare loro un ministero”.

Negli ultimi anni sono state istituite commissioni per approfondire il tema del diaconato femminile, senza però arrivare cambiamenti ufficiali. E Bergoglio aveva espresso un netto rifiuto anche per questa possibilità.