Sabato 20 Aprile 2024

Donatori di seme e ovociti, le regole nel nostro Paese. “Ma gli italiani sono davvero pochissimi”

Massimo Cardillo, direttore generale del Centro nazionale trapianti: “Il fenomeno dei donatori seriali era molto più diffuso in passato, quando mancavano percorsi legali”. I limiti di età e di figli che si possono generare

Donatori di seme: le regole in Italia

Donatori di seme: le regole in Italia

Roma, 31 marzo 2023 – Donatori seriali di seme: ma in Italia potrebbe esistere un caso come quello di Jonathan M., 41 anni, olandese, portato in tribunale da una fondazione e da una madre perché ritenuto padre di almeno 550 figli in tutto il mondo, contro ogni regola?

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"Il fenomeno dei donatori seriali era molto più diffuso in passato, quando non c’erano sistemi organizzati e legali”, è la premessa di Massimo Cardillo, direttore generale del Centro nazionale trapianti.  Chiarisce: “Quello che succede fuori dai flussi legali è naturalmente difficile da controllare, possono farlo solo le forze dell’ordine. Ma il vero problema che abbiamo oggi è la scarsità di donatori di gameti italiani”.

“In Italia 65 donatori di gameti”

"Noi abbiamo soprattutto il compito di organizzare un sistema legale di donazione di gameti, all’interno di percorsi di legalità – spiega il direttore generale -. Abbiamo organizzato un registro che è ormai operativo dal 2015. In Italia, ripeto, i donatori sono davvero pochi, negli ultimi quattro anni in Italia ce ne sono stati 65”.

La donazione di seme è gratuita?

“La donazione di gameti e quindi anche di seme è per sua natura libera, gratuita e informata - mette in chiaro Cardillo -. Poi per incentivarla alcuni paesi hanno previsto forme di rimborse spese. Che però non possono essere inquadrate come un pagamento”.

Quali sono i limiti ‘numerici’ delle donazioni?

Ma qual è il limite di bambini che si possono generare in Italia? “Questo è ben definito nel decreto 131 del 2019 - risponde il direttore generale del Centro nazionale trapianti -. C’è un limite massimo di 10 nascite per donatore, l’unica deroga possibile è per le famiglie dove già c’è un bambino nato con la tecnica di Pma. Noi facciamo un controllo attraverso il registro dei donatori”.

Come è stato fissato questo limite?

“L’obiettivo ha intanto una base genetica, evitare un eccesso di consanguineità nei nuovi nati. Ma vuole anche garantire un certo livello di sicurezza nel caso ci si dovesse imbattere in un donatore che non è stato completamente screenato e che quindi potenzialmente può trasmettere delle malattie oppure delle patologie genetiche”.

Quali sono le motivazioni di chi dona gameti?

“La donazione di gameti non ha la caratteristica di salvare vite come altre. Ma può migliorare la qualità di vita di chi desidera essere padre o madre ma non può raggiungere l’obiettivo per infertilità.  

Come sono organizzati i centri in Italia?

Oggi nei centri di PMA italiani “c’è la possibilità di accedere legalmente ai donatori di gameti che arrivano da banche estere - spiega il direttore -. Scegliere strade illegali, è bene ribadirlo, non garantisce nulla dal punto di vista della sicurezza della donazione.

Esiste un limite di età per le donazioni?

“Sì, anche questo è previsto dal decreto - risponde Cardillo -. Per i maschi il limite di età è compreso tra i 18 e i 40 anni, per le donne va da 20 a 35. Naturalmente la raccolta degli ovociti è molto più complessa rispetto a quella del seme. Si fa in una struttura ospedaliera con una procedura complessa e invasiva. Non può essere fatta da chiunque. Invece la donazione di seme è più semplice, si presta più facilmente all’improvvisazione”.