Lunedì 29 Aprile 2024

Chi fa skate rischia la salute: montagne di rifiuti nel piazzale

Protesta di «Action Now» in via Lago di Varano: «Adesso basta»

DEGRADO La «montagna» di rifiuti che si trova nel piazzale tra il tiro con l’arco e il palazzetto dello sport di via Lago di Varano Polemica del presidente Alessandro Rosi (nel tondo) di «Action Now».

DEGRADO La «montagna» di rifiuti che si trova nel piazzale tra il tiro con l’arco e il palazzetto dello sport di via Lago di Varano Polemica del presidente Alessandro Rosi (nel tondo) di «Action Now».

Grosseto, 23 novembre 2014 - METTI che insieme ad altri appassionati fondi una società sportiva. Metti anche che il comune ti assegna un’area per fare quello che ti piace di più: ovvero skate, bmx e climbing. Metti pure che in poche settimana l’associazione (che si chiama «Action Now») raccoglie l’adesione di trecento tra ragazzi, bambini e appassionati e si affilia al comitato Uisp di Grosseto per cominciare l’attività. Ma in quella stessa area (data in concessione dal Comune) è nata in poco tempo una discarica. A cielo a perto e in un quartiere della città.

L’aria in questione si trova tra il piazzale del tiro al piattello e il palazzetto di via Lago di Varano. E da qualche settimana a rischio, oltre che la paziensa dei ragazzi che gestiscono l’associazione, c’è anche la salute di chi quella zona vorrebbe viverla per praticare gli sport di strada che anche nella nostra città stanno diventando molto di moda. La decisione di denunciare la discarica a cielo aperto, ai dirigenti dell’associazione, è arrivata dopo una serie di richieste (nemmeno mai ascoltate) da parte di chi tutta quella sporcizia dovrebbe toglierla. O meglio, fare in modo, che non ci venga messa anche se contro la maleducazione e il malcostume è difficile trovare una soluzione.

Ma tant’è. E’ Alessandro Rosi, presidente di «Action Now» che racconta lo slalom tra il burocratichese che ha incontrato per cercare di far togliere quei quintali di spazzatura che crescono giorno dopo giorno, abbandonati da gente senza scrupoli, che approfitta del fatto che nella zona non sono mai state installate le telecamere. «Circa quattro mesi fa – dice – siamo stati da Sei Toscana che ci aveva promesso che quella zona sarebbe stata ripulita al più presto. Ma non abbiamo visto nessuno. Dopo un mese e mezzo dalla prima segnalazione ci siamo rivolti anche alla Municipale. Cosa è successo? Basta guardare le foto». Poi la decisione di rivolgersi a La Nazione anche perché il rischio di contrarre qualche malattia è diventato alto: «Non possiamo andare avanti così – prosegue il presidente –. Ci sono anche bambini che hanno iniziato a partecipare ai nostri corsi. E siamo costretti ad insegnare le nostyre discipline in un luogo malsano. E non parliamo della notte e di quello che succede: a parte il giro di prostituzione ci sono anche persone che vengono a rubare il ferro. Sparpagliando i rifiuti che noi cerchiamo di appoggiare da una parte». Un muro di gomma che quelli dell’associazione «Action Now» vogliono abbattere e risolvere. Un muro di gomma difficile da spiegare a chi paga le tasse regolarmente.