Mercoledì 8 Maggio 2024

Diaspora in Lombardia Tre anti-salviniani lasciano la Lega "Noi stiamo con Bossi"

Terremoto al Pirellone, prende corpo la scissione nel nome del Nord. Dura reazione del partito che espelle i ribelli. Il Senatur: "Reintegrateli". Il malessere contro il Capitano era già emerso in molti congressi locali

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di Giambattista Anastasio

Iniziate all’indomani delle ultime elezioni Politiche, le tensioni interne alla Lega sono sfociate in una rottura senza precedenti in quello che per 28 anni è stato un feudo del potere leghista: il Consiglio regionale della Lombardia. Ieri i consiglieri Roberto Mura, Antonello Formenti e Federico Lena hanno abbandonato il gruppo del Carroccio e fondato un nuovo sodalizio: Comitato Nord. Da un lato la Lega sovranista di Matteo Salvini, dall’altro la Lega nordista che si ispira apertamente a Umberto Bossi e non si fa ammansire dalla rinnovata spinta autonomista mostrata dalla Lega salviniana in questi primi mesi di governo.

Questa lettura resta, però, monca se non si scende su un piano più materiale: quello tra salviniani e bossiani è anche uno scontro tra uomini e ambizioni. Il 12 e il 13 febbraio 2023, infatti, i lombardi andranno alle urne. Meglio badare, allora, alla geografia del dissenso. Lena dovrebbe cercar voti a Cremona, Formenti a Lecco: due province che esprimono pochi seggi e nei quali il Carroccio rischia di restare a secco per l’avanzata di Fratelli d’Italia. Formenti, inoltre, è indebolito dalla concorrenza di un altro lecchese: Mauro Piazza, in Lega solo da un anno dopo aver militato in Forza Italia. Mura, infine, è uomo vicino all’eurodeputato Angelo Ciocca, anima di Comitato Nord, che in quel di Pavia sta apertamente sfidando Salvini. Dai vertici della Lega assicurano che la ricandidatura è stata garantita a tutti i consiglieri uscenti. Dal fronte dei dissidenti sussurrano, invece, di corsie preferenziali per i salviniani. Il nuovo gruppo serve, quindi, come ricatto e come ostacolo a una Lega che sta ancora chiedendosi se la creazione di una lista del governatore sia un’opportunità per coagulare più voti o un rischio in termini di superamento delle percentuali utili a conquistare i seggi.

Certo è che i ribelli hanno creato il loro gruppo in extremis, poco prima dell’emanazione del decreto del Governo sulla data del voto per evitare di dover raccogliere firme. Nei prossimi giorni potrebbero aggiungersi altri due dissidenti: Massimiliano Bastoni e Simona Pedrazzi, in attesa di capire se Bossi benedirà pubblicamente lo strappo.

Dura la reazione del partito, che già ieri ha espulso i tre consiglieri sebbene intendano continuare a sostenere, insieme alla stessa Lega, la ricandidatura del governatore uscente Attilio Fontana (Bossi ha però chiesto a Salvini di ripensarci). Una misura non adottata nei confronti del primo consigliere che ha abbandonato il gruppo: Gian Marco Senna, approdato in Azione-Italia Viva. Due spie, questi abbandoni, di un unico malessere, quello emerso dopo le Politiche contro Salvini, reo di aver dato alla Lega una linea sovranista e averne ucciso la democrazia interna, riempiendola di commissari nominati e avvilendo la base. Da qui la richiesta dei congressi provinciali che, in Lombardia, non stanno dicendo benissimo a Salvini: i candidati del segretario sono stati sconfitti in province pesanti come Bergamo e Brescia. A Varese l’establishment leghista ha invece tenuto. Questo il quadro in cui è maturato lo scisma lombardo: "Considerati i malesseri interni, la non predisposizione all’ascolto delle innumerevoli criticità territoriali e l’abbandono totale delle tematiche autonomiste nordiste, abbiamo deciso di lasciare il gruppo Lega Salvini Premier" hanno fatto sapere i transfughi. A replicare è Fabrizio Cecchetti, coordinatore della Lega lombarda: "Inverosimile parlare di scelta dettata da criticità territoriali e abbandono dei temi autonomisti: il nostro movimento ha 5 ministri lombardi, Salvini ha appena sbloccato miliardi per opere infrastrutturali lombarde e il ministro Calderoli ha dato una decisa accelerata all’autonomia regionale".