Sabato 27 Luglio 2024

Denise Galatà morta nel fiume in Calabria, la procura chiede due rinvii a giudizio

La studentessa di Rizziconi (Reggio Calabria) era annegata il 30 maggio 2023 in gita scolastica, mentre faceva rafting. Lo zio Vincenzo: “Ce l’hanno rubata”

La procura di Castrovillari ha chiesto 2 rinvii a giudizio per la morte di Denise Galatà, la studentessa calabrese annegata in gita scolastica

La procura di Castrovillari ha chiesto 2 rinvii a giudizio per la morte di Denise Galatà, la studentessa calabrese annegata in gita scolastica

Castrovillari (Cosenza), 11 maggio 2024 - “Ce l’hanno rubata”, dice al telefono lo zio Vincenzo. Per dire che Denise Galatà, studentessa di 18 anni morta in gita scolastica il 30 maggio dell’anno scorso - è caduta in acqua mentre faceva rafting sul fiume Lao, a Laino Borgo (Cosenza) -, poteva essere qui. La Procura di Castrovillari ha chiesto il rinvio a giudizio per due persone, con l’accusa di omicidio colposo. Gli indagati erano 10.  L’udienza preliminare si svolgerà davanti al gip di Castrovillari.

Messa e fiaccolata per il primo anniversario

Tra meno di 20 giorni, per il primo anniversario, la famiglia tornerà nell’Auditorium di Rizziconi (Reggio Calabria), intitolato alla Sacra Famiglia di Nazareth, dove a giugno dell’anno scorso si sono tenuti i funerali di Denise. Qui sarà celebrata una messa di suffragio, seguirà una fiaccolata per le vie del paese. Lo zio di Denise ha la voce calma, mentre ragiona: “Se mando i figli a scuola mi aspetto che ogni cosa sia a norma di legge. Invece...”.

Denise Galatà morta mentre faceva rafting

Era il pomeriggio del 30 maggio 2023 quando scattò l’allarme per la scomparsa in acqua della ragazza durante un’escursione di rafting sul fiume Lao. Gli altri partecipanti stavano rientrando ma Denise mancava all’appello. Il corpo senza vita della studentessa, morta per annegamento, venne recuperato l’indomani. L’apertura dell’inchiesta portò all’iscrizione nel registro degli indagati di 10 persone e al sequestro della struttura di rafting nonché di tutti i gommoni e delle attrezzature utilizzati durante l’escursione.

L’allerta meteo e i divieti ignorati

Secondo la Procura di Castrovillari, sarebbe stato ignorato il “divieto di introdursi nel fiume Lao previsto dall’apposita ordinanza comunale emessa in attivazione dello stato di allerta meteo, consentendo la discesa che, nel preciso caso, veniva eseguita da accompagnatori non in possesso delle necessarie qualifiche richieste per il grado di difficoltà del corso d’acqua”. E sarebbero state trascurate e sottovalutate le criticità non interrompendo la navigazione ed affrontando il tratto critico del Lao, nel quale la ragazza cadeva nel fiume senza più risalire”.

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