Lunedì 29 Aprile 2024

Morte Rebellin, il fratello: “Il camionista è tornato indietro poi è scappato. Nessun perdono”

La tragedia del ciclista e la testimonianza di Simone Rebellin dopo l’arresto del tedesco. “Solo quell’uomo sa se ha visto Davide, quando lo ha investito. Ma dopo è tornato indietro, l’ha guardato a terra e si è allontanato”

Davide Rebellin e, nella foto piccola, il campione con il fratello Simone

Davide Rebellin e, nella foto piccola, il campione con il fratello Simone

Vicenza, 17 giugno 2023 – Per la morte di Davide Rebellin è stato arrestato il camionista tedesco che lo investì e uccise, la tragedia il 30 novembre 2022, a Montebello (Vicenza).

"Ce lo aspettavamo”

Il fratello del ciclista, Simone, racconta al telefono: “Ci hanno avvisato i carabinieri questa mattina, ci speravamo che questa persona venisse arrestata per quello che ha fatto”.

Simone, 52 anni, è osteopata a Vicenza. In passato ha praticato ciclismo da professionista per 4 anni e ha gareggiato anche con il fratello, che come fisioterapista ha curato per molto tempo.

Davide Rebellin e, nella foto piccola, il campione con il fratello Simone
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"Vogliamo giustizia”

“Chiediamo giustizia per quello che è successo. Bisogna vedere se quell’uomo ha visto o no mio fratello – ragiona Simone Rebellin -. Ma la cosa che ci ha fatto più male, la cosa che non è perdonabile, è che è tornato indietro, è sceso dal camion, lo ha guardato a terra ed è andato via senza chiamare i soccorsi. Deve essere punito anche solo per questo. Che abbia visto o no mio fratello quando lo ha investito solo lui lo sa, purtroppo. Penso che non abbia voluto ucciderlo. Ma come si fa a lasciarlo lì, a non chiamare i soccorsi e ad andare via? Questo non è giustificabile. Non lo possiamo perdonare”.

“Con Davide correvamo insieme”

Simone Rebellin ha gareggiato con il fratello e ha fatto quattro anni da professionista. “Sono osteopata e ho trattato anche lui per 10 anni. Il giorno dell’incidente era venuto a trovare mamma Brigida. Poi doveva fare tappa in un’azienda, dava consigli per la costruzione di nuove biciclette. Non si stava allenando perché aveva smesso di correre un mese prima. Era uscito per fare un giro e tenersi un po’ in forma. Era in totale relax. Ci manca tanto”.

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Le testimonianze choc 

Ad inchiodare alle proprie responsabilità il camionista tedesco anche le testimonianze di chi quel giorno è riuscito a vedere quello che è successo subito dopo l’investimento e a scattare fotografie. L’uomo dopo aver investito il ciclista è sceso dal camion, si è avvicinato a Rebellin a terra poi è tornato sui suoi passi e si è allontanato. Con un macigno sulla coscienza.