Martedì 30 Aprile 2024

Guerriglia a Cremona, il giorno dopo fra rabbia e polemiche. E in città si contano i danni

Dopo la battaglia scatenata dal Dordoni e dai Black block. Furibondo il sindaco: "Vigliacchi delinquenti hanno portato un attacco al comando, dopo aver riversato la loro violenza stupida in altri luoghi della nostra città e aver riempito di fumo di odio le case dei nostri cittadini" di Daniele Rescaglio FOTO Tensioni e scontri - L'assalto in caserma - I danni lasciati in città

Devastata la centrale della Polizia Locale e di diverse banche

Devastata la centrale della Polizia Locale e di diverse banche

Cremona, 25 gennaio 2015 - Il giorno dopo la battaglia scatenata dal Dordoni e dai Black block Cremona si risveglia con tanta amarezza, con tanta rabbia. Nessuno a memoria d'uomo aveva tanto sfregiato la città del Torrazzo e le immagini di decine di ragazzi vestiti di nero e armati di bastoni, nascosti dentro a caschi integrali neri indignano più di ogni commento. Oggi, il giorno dopo la manifestazione, è iniziata la conta dei danni, diverse decine di migliaia di euro, otto i feriti e nessun responsabile al momento fermato. Furibondo il sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, che ha usato parole durissime: "vigliacchi delinquenti hanno portato un attacco al comando, dopo aver riversato la loro violenza stupida in altri luoghi della nostra città e aver riempito di fumo di odio le case dei nostri cittadini, parenti e amici. Nessuno, ribadiamo nessuno, ha permesso questo corteo pieno di violenza. L’autorizzazione di tale manifestazione non rientra giuridicamente tra le competenze del Comune di Cremona".

Scontri a Cremona (Foto Rastelli)

DANNI_2493565_160832Il primo cittadino ha anche giurato ai suoi cittadini che non lascerà correre: "La risposta sarà immediata, durissima e i colpevoli dovranno assumersi le proprie responsabilità. Ora pensiamo a risolvere i danni provocati e soprattutto riprendiamo con forza il cammino intrapreso per il rilancio della città. Sabato, a poche ore dalla manifestazione, si è scoperto che la sede di Casa Pound era stata abbandonata, ora qualcuno nei corridoi di palazzo dice che sarebbe ora di chiudere anche i centri sociali". Critici anche i commercianti, Ascom è dura verso le istituzioni che non hano saputo difendere Cremona: "A Cremona, sabato, il Governo non ha saputo garantire l'ordine e la sicurezza. Perchè non è bastato l'impegno generoso dei tanti agenti arrivati in città. Forse non era una sfida che si poteva risolve semplicemente rafforzando le forze in campo. Di sicuro non sarebbero bastati gli appelli alla partecipazione democratica e alla non violenza".

"Le autorità competenti hanno autorizzato una manifestazione che non si doveva permettere - sottolinea i direttore di Ascom Fausto Casarin - Che il corteo annunciato come 'pacifico' non potesse essere tale non era difficile da capire. Lo sapevano (è difficile credere il contrario) gli stessi organizzatori, che hanno responsabilit? precise e gravissime di cui dovrebbero essere chiamati a rispondere perchè non basta trincerarsi dietro all?idea del gruppo di infiltarati. Lo avevamo previsto come Confcommercio, come dimostra il porta a porta per informare tutti i negozi. Le vetrine oscurate restituiscono la preoccupazione delle imprese per questa ondata di collera incontrollata e livida. I cittadini si sono barricati in casa, vittime di un coprifuoco non scritto. Lo avevano insomma capito tutti. Tutti tranne chi ha autorizzato il corteo. Nessun personalismo, probabilmente le leggi non hanno aiutato i rappresentanti dello Stato a prendere decisioni diverse. Evidentemente però il tiro va corretto, perchè non si possono tutelare i professionisti dello sfascio a discapito dell'Italia onesta, che rispetta le regole". Nessuno oggi parla di Emilio Visigalli, il 50enne di Maleo ancora in coma dopo la rissa di domenica sera davanti al Dordoni.