Venerdì 10 Maggio 2024

Coraggio da eroe "Un calcio al killer Così l’ho fermato"

L’ex calciatore Tarantino stava facendo la spesa con la famiglia "L’omicida era a terra con la vittima: mi chiedeva di ucciderlo"

Non vuole essere chiamato ’eroe’, ma Massimo Tarantino lo è diventato per caso, incarnando al meglio quel "senso civico" elogiato pubblicamente anche dal procuratore capo di Milano Marcello Viola. L’ex terzino di Napoli, Inter e Bologna, oggi responsabile dell’area tecnica della Spal, era al Carrefour di Assago giovedì pomeriggio ed è riuscito a disarmare Andrea Tombolini.

Sono le 18.30, il cinquantenne è alla cassa 12 con la sua famiglia e sta per sistemare la spesa sul nastro: "Ho sentito delle urla provenire dalla parte centrale dell’ipermercato – la sua testimonianza ai carabinieri –. Mi sono girato e ho notato che dalla corsia stava giungendo un cliente che urlava qualcosa e che era sporco di sangue sul fianco sinistro. Nello stesso frangente, arrivava un’altra persona con in mano un coltello che veniva in direzione delle casse". Attimi interminabili, Tarantino fa allontanare moglie e figlia e resta lì: "Venivo preceduto da un altro dipendente dell’ipermercato, credo un responsabile, che in un primo momento ha cercato di capire cosa fosse successo. Dopodiché notavo che la persona con in mano il coltello si dirigeva verso quest’ultimo, infilzandolo nella parte alta del torace (era Luis Fernando Ruggieri, morto durante il trasporto in ospedale per la ferita provocata da quel fendente letale, ndr); di conseguenza, entrambi cadevano a terra sbattendo negli scaffali". Tarantino agisce d’istinto: "Vedendo che l’aggressore impugnava ancora il coltello, mi avvicinavo e gli sferravo un calcio alla mano, affinché mollasse la presa. Poi afferravo il coltello e lo lanciavo lontano dalla sua portata".

Tombolini è a terra, non accenna alcuna reazione: "Il dipendente ferito – la ricostruzione del dirigente sportivo ai militari della Compagnia di Corsico – si alzava, spostandosi dalla direzione dell’aggressore, e veniva subito soccorso dai suoi colleghi. In attesa dell’arrivo dei carabinieri, io e altri siamo rimasti a vigilare". Tra gli altri c’era anche un trentenne di Trezzano sul Naviglio, che, al Carrefour per lavoro, ne ha approfittato per fare la spesa: "Arrivato alle casse – racconta – ho sentito le urla. Ho visto il ragazzo (il calciatore Pablo Marì, ndr) in piedi: perdeva tanto sangue, poi si è accasciato. Tutti urlavano, mi sono girato e ho visto l’aggressore che cadeva per terra. Tarantino gli ha tirato un calcio alla mano dove teneva il coltello. Gli abbiamo detto di stare fermo, di non muoversi: lui era immobile, respirava a fatica, aveva gli occhi lucidi, apertissimi, ripeteva “Uccidetemi, uccidetemi”. Una scena che non dimenticherò mai".

Francesca Grillo

Nicola Palma