Giovedì 25 Aprile 2024

Conte aggredito Schiaffi da un no vax "Questi sono per i Dpcm" Solidarietà bipartisan

Massa, l’ex premier avvicinato tra la folla dal candidato di una lista civica. La stretta di mano poi le accuse e i colpi in faccia. Meloni: il dissenso sia civile.

Ha colpito Giuseppe Conte al volto con uno schiaffo che ha definito "pedagogico". Giulio Milani, 52 anni, editore massese, no vax e candidato consigliere in una lista civica (’Massa Insorge’) alle comunali in programma il 14 e 15 maggio, gli è andato incontro nascosto tra la folla di piazza Garibaldi. Ha teso la mano per stringere quella dell’ex premier ma con un gesto repentino lo ha raggiunto al volto, iniziando a inveire contro le misure di contenimento e protezione introdotte nell’emergenza Covid, apostrofandolo come "traditore degli italiani".

Milani ha mandato a farsi benedire tutta l’enfasi di piazza che si era creata nell’attesa dell’ex premier, giunto per un comizio a sostegno della candidata sindaca sotto le insegne del Movimento 5 Stelle, Daniela Bennati. Milani si era confuso tra la gente e i militanti festosi. Nessuno lo aveva notato. Un agguato in piena regola, che a molti ha ricordato quello subito nel 2009 da Silvio Berlusconi, raggiunto al volto da una statuetta del Duomo lanciata da Massimo Tartaglia, giunto a due passi dal leader azzurro dopo essersi fatto strada tra la gente. Milani è stato portato via dalle forze dell’ordine e condotto in questura. Per lui si ipotizzano i reati di percosse e oltraggio a corpo politico. In serata è stato rilasciato. "L’aggressione? Ci sta quando ci si assume una responsabilità pubblica e di governo, prendendo decisioni difficili in momenti di grande difficoltà per il Paese – ha detto Conte –. Quel signore, un no vax convinto che ci siano stati complotti, dimostra come vi siano persone fuori di testa. E se le avessimo seguite, oggi ci troveremmo con una comunità distrutta. La settimana prossima sarò davanti ai giudici a Brescia a spiegare se e perché potevano essere assunte misure più restrittive e ne devo dar conto". Ma Milani ha rincarato la dose, precisando di "non aver aggredito Conte, ho usato il minimo della forza possibile – ha commentato –. Il mio è stato un buffetto per notificargli il mio disprezzo morale".

L’ex premier ha ricevuto la solidarietà trasversale da esponenti di tutto il mondo politico, che hanno fermamente condannato l’aggressione da lui subita. La premier Giorgia Meloni ha spiegato che "il dissenso deve essere civile e rispettoso delle persone e dei gruppi politici", mentre il ministro Piantedosi si è messo in contatto telefonico non appena saputo dell’accaduto. Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana ha detto che "la violenza non può e non deve mai entrare nel perimetro della democrazia". Gli ha fatto eco il presidente del Senato, Ignazio La Russa: "Le divergenze di opinioni non devono mai sconfinare nella violenza".

Irene Carlotta Cicora