Lunedì 29 Aprile 2024

Inquinamento, Ispra: in Italia 19 città oltre i limiti. Brescia maglia nera, bene Viterbo

Male anche Torino e Lodi. Ma ci sono segnali positivi: la diminuzione della concentrazione di polveri sottili e la crescita della "sharing mobilty"

Smog in città (foto d'archivio)

Smog in città (foto d'archivio)

Roma, 19 dicembre 2018 - Oggi a Roma sono stati presentati i dati sull'inquinamento in Italia. Nella classifica dell'Ispra sono ben 19 le città italiane dove sono stati registrati valori giornalieri di PM10 (polveri sottili con diametro uguale o inferiore a 10 micrometri, ndr) oltre la norma al 10 dicembre 2019. Male Brescia, Torino e Lodi, bene Viterbo. Tra i segnali positivi: la diminuzione della concentrazione di polveri sottili e la crescita della "sharing mobility".

LA CLASSIFICA - Ad aggiudicarsi la maglia nera è Brescia, con ben 87 sforamenti, mentre Viterbo, che non ha mai oltrepassato il limite si attesta come campione di qualità dell'aria tra le aree urbane. Nella classifica degli sforamenti da PM10, dopo Brescia, si posizionano Torino e Lodi con 69 giorni, mentre nel 2017 il valore limite annuale per l'NO2 è stato superato in almeno una delle stazioni di monitoraggio di 25 aree urbane. Sempre nel 2017 sono più di 25 i giorni di superamento dell'obiettivo a lungo termine per l'ozono in 66 aree urbane su 91 per le quali erano disponibili dati e il superamento del valore limite annuale per il PM2,5 in 13 aree urbane su 84.Così rivela l'edizione 2018 del Rapporto Ispra-Snpa "Qualità dell'ambiente urbano", presentato stamattina a Roma nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani al Senato. 

I SEGNALI POSITIVI - Non mancano però i segnali positivi. Il trend delle concentrazioni di PM10, PM 2,5 (polveri sottili con diametro inferiore o uguale a 2,5 micrometri, ndr) e NO2 (biossido di azoto, ndr) è infatti in diminuzione e le emissioni di PM10 primario, prodotto da riscaldamento domestico e trasporti, ma anche da industrie e altri fenomeni naturali,  diminuiscono del 19% in dieci anni, passando dalle 45.403 tonnellate (Mg) nel 2005 alle 36.712 tonnellate (Mg) del 2015. Altra notizia positiva per le aree urbane italiane è la crescita dello sharing mobility, con un aumento di più del doppio del numero di vetture in condivisione in un solo triennio (2015-2017). L'83% delle 48mila unità messe su strada lo scorso anno sono biciclette, il 16% automobili e l'1% scooter. Il rapporto Ispra prende in esame 120 città e 14 aree metropolitane e quest'anno dedica il focus alle esperienze innovative.